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martedì 19 febbraio 2013

Proposte politiche dell’Associazione "Comunità Papa Giovanni XXIII"

“Non bisogna dare per elemosina ciò che è dovuto per giustizia.” Don Oreste Benzi

L'Associazione "Comunità Papa Giovanni XXIII", fondata da Don Oreste Benzi, opera concretamente e con continuità dal 1973, anno in cui ha aperto la prima casa famiglia, nel vasto ambiente dell'emarginazione e della povertà. Attualmente la Comunità è diffusa in oltre 20 paesi del mondo in tutti i continenti: oltre che in Italia, è presente in Albania, Argentina, Australia, Bangladesh, Bolivia, Brasile, Cile, Cina, Colombia, Croazia, Francia, Georgia, Kenya, India, Israele/Palestina, Moldavia, Olanda, Repubblica di San Marino, Romania, Russia, Spagna, Sri Lanka, Tanzania, Venezuela, Zambia. Ogni giorno siedono alla tavola della Comunità più di 41.000 persone, mentre i membri effettivi dell'Associazione sono circa 1.850. Per svolgere questo impegno sono state create promosse e sostenute ben 26 entità giuridiche diverse in tutto il mondo. L’amico Salvatore Buonocore che opera a Vico Equense, mi ha segnalato le proposte politiche fatte dall’associazione per la prossima legislatura. Tra i punti anche i costi della politica e la lotta ai privilegi. Ecco cosa propone l’Associazione:



- I costi della politica ammontano globalmente a 23 miliardi di euro, una riduzione media di almeno il 30% nel corso di un biennio porterebbe a più di 7 miliardi di euro di risparmi.
- Dimezzamento dei Parlamentari, introduzione del limite al numero dei mandati ed impossibilità di cumulare più di una carica elettiva in tutti i settori della vita amministrativa pubblica (comprese tutte le società a partecipazione pubblica).
- Introduzione per legge del meccanismo delle primarie per la selezione del personale politico.
- Introduzione di norme più stringenti per la rendicontazione di qualsiasi contributo pubblico assegnato a forze politiche sia a livello locale che nazionale.
- Sensibile riduzione dei fondi pubblici attualmente concessi all’editoria per i giornali di partiti politici e destinazione di parte di tali fondi alla comunicazione sociale pubblica per la promozione del welfare e del volontariato (oltre all’abbassamento delle relative tariffe per le spedizioni postali).
- Ulteriore riduzione del tetto agli stipendi e le pensioni di tutti i manager pubblici (almeno un altro 30% in tre anni) e totale destinazione dei maggiori introiti all’aumento delle pensioni minime e di invalidità.
- Estensione e maggiorazione del contributo di solidarietà su pensioni e stipendi più alti, con destinazione dei maggiori introiti al progressivo innalzamento delle pensioni minime e di invalidità.

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