Nel 2012 i Comuni portano a casa 27 milioni di €
Sorrento - Oltre 27 milioni di euro. Tanto
hanno incassato i Comuni della penisola
sorrentina con l’Imu nel corso del 2012.
Una cifra esorbitante che è andata a
rimpinguare le casse comunali al di là
delle croniche difficoltà legate al patto
di stabilità e alla somma trattenuta dallo
Stato sull’intera cifra.
L’amministrazione comunale che ha
incassato più soldi è Sorrento. Quasi 10
milioni di euro complessivi, 7 netti entrati
a bilancio. Cifra da capogiro legata anche
alla presenza di colossi alberghieri che
hanno fatto la differenza. A seguire c’è
Vico Equense, la città più grande - sotto
il profilo della cittadinanza - dell’intera
penisola sorrentina. Oltre 16mila versamenti
per 5 milioni 632mila euro. Poi
spunta Piano di Sorrento, Comune che in
extremis - come Sorrento - è stato capace
di non sforare il patto di stabilità. I numeri
sono importanti: 4 milioni e 582mila
euro per complessivi 10mila soggetti che
hanno dovuto pagare la tassa sugli immobili
varata fra le polemiche dal governo
Monti. Sant’Agnello è penultima nella
classifica delle città della penisola sorrentina:
poco più di 7mila versamenti per 2
milioni e 400mila euro di gettito.
Chiude invece Meta. E’ il Comune che ha
meno abitanti e, quindi, meno contribuenti
per l’Imu. Le cifre che balzano fuori dal
computo complessivo sono moderate:
6237 versamenti per oltre un milione di
euro. Insomma, la penisola sorrentina
si conferma una terra virtuosa. Pagare
molto per quel che concerne l’Imu è una
circostanza evidentemente legata al ricco,
diffuso e ampio patrimonio immobiliare
del cittadino medio della costiera.
Finanze e bilanci: i Comuni, quasi tutti,
hanno dovuto fare i cosiddetti salti mortali
per rispettare il patto di stabilità.
Una mossa dettata dalla necessità di
non beccare anche ammende dallo Stato.
La manovra per salvare il bilancio, per
tutte le amministrazioni comunali, oltre
agli incassi di imposta municipale sugli
immobili e tassa di soggiorno, sono le
alienazioni immobiliari.
Sorrento è stato il primo ente locale della
penisola sorrentina ad inaugurare la stagione
delle vendite. Era il 2010 quando
all’epoca l’assessore delegato al bilancio,
Michele Bernardo, portò all’attenzione
della giunta del sindaco Cuomo un programma
da rispettare per evitare il dissesto
finanziario dell’ente. Piano che sta
avendo continuità anche in sua assenza. (Fonte: Salvatore Dare da Metropolis)
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