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venerdì 29 marzo 2013

Camorra e racket, incontro-dibattito in sala consiliare

Vico Equense - «La Camorra e l’antiracket», nuova iniziativa a Vico Equense. Sabato 27 aprile, alle 17.30, nella sala consiliare del Comune ci sarà la presentazione del libro vincitore del premio Morante 2012 per l’impegno civile. Saranno presenti gli autori Nino Daniele, presidente dell’osservatorio sulla camorra in Campania, Tano Grasso, presidente onorario della Federazione Antiracket italiana, già componente della Commissione Parlamentare antimafia e Antonio Di Florio, Capitano dei Carabinieri. Sconfiggere il racket anche con un’opera di «prevenzione». In tal senso, sulla scia della presentazione del libro, troverà nuovi riscontri l’invito del gruppo consiliare di opposizione «In Movimento per Vico» che intende far approvare una delibera per incrementare le linee guida nel solco della lotta alla criminalità organizzata. L’argomento delle infiltrazioni malavitose fu iscritto all’ordine del giorno del consiglio Comunale più volte negli ultimi mesi ma, per ragioni diverse, l’assise cittadina non aveva mai espresso una posizione unitaria e definitiva. Scoppiò la bufera anche sull’assenza in aula del sindaco, che precisò di aver richiesto al prefetto più forze dell’ordine sul territorio: «Sono sempre in prima linea a difendere la mia città». Da qui l’sos della minoranza all’esecutivo. «Recenti episodi di criminalità hanno destato grave preoccupazione nell’opinione pubblica, anche in riferimento a rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata - si legge in un comunicato stampa pubblicato dai consiglieri di minoranza sul proprio sito ufficiale -. Il documento approvato lo scorso gennaio dalla maggioranza del consiglio comunale fa riferimento solo ad un aspetto del problema, ovvero quello relativo al controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. L’usura ed il racket costituiscono reati particolarmente odiosi, in quanto minano alla base la convivenza civile e la vita democratica. Questi fenomeni non sono facilmente identificabili e, a tal fine, non sono determinanti il potenziamento dei controlli da parte delle forze dell’ordine, pur necessario, ma sia indispensabile la crescita di una diffusa cultura della legalità». (Fonte: Metropolis)

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