Pagine

giovedì 14 marzo 2013

«Promemoria italiano. Quello che abbiamo dimenticato, quello che dobbiamo sapere, quello che dovremmo fare» di Roberto Napoletano

La presentazione a cura dell’Associazione Amiche del Museo 

Sorrento - «Promemoria italiano. Quello che abbiamo dimenticato, quello che dobbiamo sapere, quello che dovremmo fare»: è il titolo del libro di Roberto Napoletano che verrà presentato sabato mattina alle ore 10.30 nella Sala degli specchi del Museo Correale di Terranova. L’appuntamento con il direttore del «Sole 24 Ore», organizzato dall’Associazione Amiche del Museo Correale nell’ambito degli eventi culturali proposti dal sodalizio presieduto da Annuccia Pane, introdotto dal giornalista Angelo Ciaravolo. Il libro di Roberto Napoletano verrà presentato da Antonino Siniscalchi. «L’Italia dovrà ritrovare lo spirito del Dopoguerra – spiega il direttore del Sole 24 Ore nella introduzione -. Avremo bisogno di uomini della tempra di un De Gasperi o di un Vanoni, di un Costa o di un Mattioli. Avremo bisogno di ritrovare i valori cattolici e laici di un tempo custoditi in piccole storie familiari, cose semplici che si tramandano di generazione in generazione, e costituiscono l’anima più profonda di un popolo. Soprattutto, avremo bisogno degli italiani. Che dovranno credere in se stessi, recuperare l’orgoglio, il gusto della fatica, il senso dello Stato, l’entusiasmo e la determinazione che consentirono, in pochi anni, di trasformare un’economia agricola in una delle più grandi economie industrializzate del mondo. L’Italia ha tanti vizi ma è un grande Paese e può farcela. Dipende solo da noi». Roberto Napoletano, irpino nato in Liguria, a 16 anni si trasferì a Nola. Un anno dopo inizia a scrivere per Napoli Oggi e Napoli Notte. Approdando nel 1984 alla redazione del Mattino, coordina il supplemento economico Lettera Sud. Nel 1996 il primo approdo al Sole24Ore. Dieci anni passa al Messaggero divenendone il direttore. Le sue numerose inchieste, tra cui la denuncia del traffico di esseri umani nelle strade della capitale, sono considerate pietre miliari del giornalismo italiano. Questa testimonianza giornalistica ha portato a numerose condanne, non più solo per sfruttamento della prostituzione, ma per l'ancora più grave reato di riduzione in schiavitù, favorendo inoltre la liberazione di molte donne dal vortice di orrori che le aveva catturate.

Nel 2011 torna al Sole24Ore da direttore. L'11/11/2011, a seguito della formazione del governo tecnico, il suo titolo “Fate presto” (vincitore del Premio Ferrari edizione 2011) é stato riportato dai quotidiani di tutto il mondo, facendo si che Roberto Napoletano fosse il primo direttore italiano ad essere intervistato dal New York Times riguardo la situazione economica del Paese. «Telefonami tra vent'anni» diceva una bellissima canzone di Lucio Dalla del 1981. «Promemoria italiano» parte da qui ed esprime l'auspicio che tra vent'anni, nel 2032, non accada più quello che è successo nel 2012 rispetto a Mani pulite del '92. Per evitare di tornare a constatare che la corruzione si è ampliata e uscire stabilmente dalla sua lunga crisi civile, l'Italia dovrà ritrovare lo spirito del Dopoguerra. Avremo bisogno di uomini della tempra di un De Gasperi o di un Vanoni, di un Costa o di un Mattioli e di uno o più eredi del pragmatismo contadino di Di Vittorio. Avremo bisogno di ritrovare i valori cattolici e laici di un tempo custoditi in piccole storie familiari, cose semplici che si tramandano di generazione in generazione, e costituiscono l'anima più profonda di un popolo. Soprattutto, avremo bisogno degli italiani. Che dovranno credere in se stessi, recuperare l'orgoglio, il gusto della fatica, il senso dello Stato, l'entusiasmo e la determinazione che consentirono, in pochi anni, di trasformare un'economia agricola in una delle più grandi economie industrializzate del mondo. Uomini e fatti di ieri e di oggi, raccontati in questo Promemoria con una scrittura narrativa, ci dicono che l'Italia ha tanti vizi ma è un grande Paese e può farcela. Dipende solo da noi.

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.