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martedì 12 marzo 2013

Ragosta da Salerno il primo ad entrare alla Camera

Michele Ragosta
Le porte di Montecitorio si sono aperte ieri mattina per accogliere i deputati della nuova legislatura e permettere loro di sbrigare le pratiche per la registrazione. Beppe Grillo non molla e alza il tiro nei confronti del Pd, sfidando Bersani a dire di no ai rimborsi elettorali previsti per i partiti. “Per facilitare il compito ho preparato il documento che Bersani può firmare per lasciare 48.856.037,50 nelle casse dello Stato. Bersani, firma qui! Meno parole e più fatti”, dice il leader M5S dal suo blog, avviando anche una campagna via Twitter indirizzata al segretario Pd. Crimi: sì a soluzione belga. “E’ possibile in Italia una esperienza come quella del Belgio: un anno e mezzo senza governo? “Sì, perchè no? Non sta a noi la soluzione, la palla è al presidente Napolitano. La nostra proposta è un governo 5 stelle e i 20 punti di programma. Quello che noi vorremmo è che si capisca che il Parlamento c’è, le commissioni si possono insediare, il Parlamento può legiferare. Il governo è un fatto parallelo”. Così Vito Crimi, capogruppo in pectore del M5S al Senato, conversando con i cronisti a palazzo Madama. La presidenza di una Camera ai grillini? “Se vogliono darcela, noi diciamo grazie”. Ma “ci aspettiamo - aggiunge Crimi -una vicepresidenza e un questore sia alla Camera che al senato”. “I presidenti di commissione - spiega - non saranno soggetti a rotazione”. L’arrivo dei neodeputati. Il primo ad arrivare è stato Michele Ragosta di Sel. Alle 9,30, infatti, era prevista la direzione del partito con Nichi Vendola tant’è che un altro neo eletto, Claudio Fava, è passato davanti a Montecitorio e ha rimandato l’appuntamento a più tardi. Alla spicciolata si sono susseguiti vari esponenti del Pd, che poi nel pomeriggio sono stati impegnati nell’assemblea dei parlamentari con Pierluigi Bersani, e rappresentanti del Movimento 5 Stelle. L’arrivo dei deputati grillini ha messo in fermento la piazza di Montecitorio, gremita di telecamere e giornalisti che tentano di intervistare chiunque si indirizzi verso il portone della Camera. E i più schivi con la stampa e determinati a proteggere la loro privacy sono proprio gli M5S, sull’onda del no alla fiducia a un eventuale governo guidato da Pier Luigi Bersani ribadito ieri da Beppe Grillo. Tra loro anche una giovane famiglia: madre, la deputata Gessica Rostellato, e padre con il piccolo ‘a bordo’ di un passeggino che hanno aspettato nell’atrio del Palazzo, tranne una breve sosta in infermeria per un cambio di pannolino. (Fonte: Metropolis)

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