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| Michele Ragosta |
Le porte di Montecitorio si sono aperte ieri mattina per accogliere
i deputati della nuova legislatura e permettere loro di sbrigare
le pratiche per la registrazione. Beppe Grillo non molla e alza il
tiro nei confronti del Pd, sfidando Bersani
a dire di no ai rimborsi elettorali previsti
per i partiti. “Per facilitare il compito ho
preparato il documento che Bersani può
firmare per lasciare 48.856.037,50 nelle
casse dello Stato. Bersani, firma qui! Meno
parole e più fatti”, dice il leader M5S dal
suo blog, avviando anche una campagna
via Twitter indirizzata al segretario Pd.
Crimi: sì a soluzione belga. “E’ possibile in
Italia una esperienza come quella del Belgio:
un anno e mezzo senza governo? “Sì,
perchè no? Non sta a noi la soluzione, la
palla è al presidente Napolitano. La nostra
proposta è un governo 5 stelle e i 20 punti
di programma. Quello che noi vorremmo
è che si capisca che il Parlamento c’è, le
commissioni si possono insediare, il Parlamento può legiferare.
Il governo è un fatto parallelo”. Così Vito Crimi, capogruppo in
pectore del M5S al Senato, conversando con i cronisti a palazzo
Madama. La presidenza di una Camera ai grillini? “Se vogliono
darcela, noi diciamo grazie”. Ma “ci aspettiamo - aggiunge Crimi
-una vicepresidenza e un questore sia alla Camera che al senato”.
“I presidenti di commissione - spiega - non saranno soggetti
a rotazione”. L’arrivo dei neodeputati. Il primo ad arrivare è
stato Michele Ragosta di Sel. Alle 9,30, infatti,
era prevista la direzione del partito con Nichi
Vendola tant’è che un altro neo eletto, Claudio
Fava, è passato davanti a Montecitorio e ha
rimandato l’appuntamento a più tardi. Alla
spicciolata si sono susseguiti vari esponenti del
Pd, che poi nel pomeriggio sono stati impegnati
nell’assemblea dei parlamentari con Pierluigi
Bersani, e rappresentanti del Movimento 5
Stelle. L’arrivo dei deputati grillini ha messo
in fermento la piazza di Montecitorio, gremita
di telecamere e giornalisti che tentano di intervistare
chiunque si indirizzi verso il portone
della Camera. E i più schivi con la stampa e
determinati a proteggere la loro privacy sono
proprio gli M5S, sull’onda del no alla fiducia
a un eventuale governo guidato da Pier Luigi
Bersani ribadito ieri da Beppe Grillo. Tra loro anche una giovane
famiglia: madre, la deputata Gessica Rostellato, e padre con il
piccolo ‘a bordo’ di un passeggino che hanno aspettato nell’atrio
del Palazzo, tranne una breve sosta in infermeria per un cambio
di pannolino.
(Fonte: Metropolis)
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