Lo spettacolo si terrà domenica 24, alle 21
Castellammare di Stabia - La stagione teatrale del Supercinema di Castellammare di Stabia gestita dall’attore Lello Radice continua con Massimo Venturiello e Tosca. L’appuntamento è per domenica 24, alle 21, con “Il borghese gentiluomo” di Moliere. L’estrema libertà con cui l’autore tratta la vicenda, i toni farseschi, satireggianti, gli elementi fiabeschi, onirici, la prosa densa di ritmo, la tessitura musicale scritta da Jean-Baptiste Lully, la coreografia dei balletti, il tutto, è teso a una teatralità assoluta di grande effetto comico. La trama è semplice: un ricco borghese sogna di diventare nobile, lo desidera con tutte le sue forze, lo pretende con un’esaltazione fuori dal comune. Intorno a lui ruota un’umanità di adulatori e di scrocconi, priva di autentiche qualità, che si nutre di “senso comune” e che ovviamente lo raggira e asseconda la sua follia, pur di ottenerne un guadagno. A questi si contrappone la moglie del protagonista, tutta senso pratico e concretezza, che cerca in ogni modo di farlo rinsavire. Di fronte all’ennesimo rifiuto del borghese di dare in sposa sua figlia al ragazzo che ama, perché privo di nobili natali, tutti d’accordo gli giocano la beffa finale attraverso la famosa “Cerimonia Turca”. Anche la moglie, che pur criticandolo aspramente ha fino ad allora cercato di proteggerlo, gli si schiera contro lasciandolo definitivamente solo, nella sua folle utopia.
La lettura di questo grande classico del teatro internazionale non tradisce in alcun modo le intenzioni dell’autore, ma al contrario le approfondisce, rispettando anzitutto quello spirito di libertà che anima l’intera opera.
Non ci saranno pertanto limiti geografici e temporali e l’azione si collocherà in una atmosfera visionaria (complice lo scenografo Alessandro Chiti e la costumista Santuzza Calì) che avrà un sapore napoletano-parigino, con tutto quello che ne consegue, dalla lingua parlata alla musica. In particolare le musiche originali di Germano Mazzocchetti, andranno in questa direzione e accresceranno l’ironia insita in tutto il lavoro, ricercando arrangiamenti e sonorità che spazieranno dal rinascimento alla sceneggiata napoletana. I brani cantati contribuiranno a mostrare la vicenda di questo “borghese” accentuandone con sottile sarcasmo, la miseria ideologica. Questo allestimento vede in scena un nutrito cast di attori, ballerini e cantanti e rappresenta inoltre una caparbia necessità di mettere in scena il “gran teatro”. (Fonte:
Ilenia De Rosa
Ufficio stampa Teatro Supercinema)
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