Zona off-limits dalla mattinata: chiusura a intermittenza per l’arteria che conduce alle frazioni collinari
Vico Equense - Sono da poco
passate le due del pomeriggio.
La strada è deserta. Le famiglie
sono a tavola, i bambini sono
appena tornati da scuola.
C’è chi è piazzato dinanzi
al televisore di
casa per seguire
i tg, altri invece
schiacciano
un pisolino per
riposarsi dopo
una mattinata
di duro lavoro,
per ripararsi dal
freddo. Quando
all’improvviso
spunta uno strano
rumore. Persistente.
Come se
fosse un mal di
testa. Qualcuno
s’affaccia con un
tremendo sospetto. E vede il
muro che costeggia via Bosco
«gonfiato» come se fosse in
dolce attesa.
Pochi secondi e poi il cedimento.
Terrore e danni. E sulla
carreggiata arriva una violenta
valanga di fango. Terreno,
pietre, erbacce. C’è un po’ di
tutto. Per fortuna, nessuno
rimane intrappolato dalla
morsa tremenda della melma.
Un sospiro di sollievo. «Meno
male» si lascia andare chi,
quella montagna, ha creduto
potesse cadere da un momento
all’altro. Alla fine dei conti,
a pagarne le
conseguenze,
è «solamente»
la viabilità e i
residenti, messi
a dura prova
come al solito,
complice la caduta
massi di
qualche giorno
fa lungo i
tornanti «maledetti
» della
Statale.
Ma qui il discorso
si fa
diverso. Perché
via Bosco
rappresenta
comunque uno snodo cruciale
per Vico Equense. Porta alle
frazioni collinari, che restano
isolate a lungo, per una giornata
d’autentico inferno.
Sul posto c’è un dispositivo
di sicurezza efficiente. Tanti
uomini in prima linea. Forze
dell’ordine chiamate anche
a risolvere la querelle della
viabilità. Via Bosco è l’unica
strada che conduce alle zone
alte di una città paralizzata
per un pomeriggio intero fino
a quando non arriva l’ok - temporaneo
- per il senso unico
alternato. La soluzione, per
automobilisti e centauri, sarebbe
quella di guadagnare metri
avanzando per Seiano, ma si
allunga di decine di chilometri.
Quindi meglio aspettare
che qualcosa si muovi. E che
vigili urbani, volontari e pompieri
concludano la bonifica
della zona. Vengono rimosse
pietre e rocce venute giù, si
tenta di ripulire la carreggiata
e dare un po’ di ossigeno a chi
è costretto a dover fare la fine
dell’ostaggio, intrappolato in
macchina. Una sorta di maledizione
infinita.
Anche il sindaco di Vico
Equense capisce la gravità della situazione e collabora
senza indugi per tentare di
fare il possibile pur di riuscire
a riaprire via Bosco al più
presto.
Niente. Fumata nera. Altro
che «habemus
papam» e festa
per il conclave.
Qui, per tutta la
notte, si lavora
sodo per sperare
di ripristinare
una situazione
di normalità e
sbloccare la faccenda.
Ma lo
squarcio che si
apre nel costone
è impressionante.
Per ingannare
l’attesa verso la
svolta, in molti raggiungono
la zona per vedere i tecnici
all’opera e scattare una foto
del crollo. «Stiamo facendo il
possibile». Oggi potrebbe esserci
la riapertura, a metà. (Fonte: Salvatore Dare da Metropolis)
ma in che italiano scrive Salvatore Dare ?
RispondiEliminaMarco Cuomo