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sabato 16 marzo 2013

Vico paralizzata dalla valanga di fango

Zona off-limits dalla mattinata: chiusura a intermittenza per l’arteria che conduce alle frazioni collinari

Vico Equense - Sono da poco passate le due del pomeriggio. La strada è deserta. Le famiglie sono a tavola, i bambini sono appena tornati da scuola. C’è chi è piazzato dinanzi al televisore di casa per seguire i tg, altri invece schiacciano un pisolino per riposarsi dopo una mattinata di duro lavoro, per ripararsi dal freddo. Quando all’improvviso spunta uno strano rumore. Persistente. Come se fosse un mal di testa. Qualcuno s’affaccia con un tremendo sospetto. E vede il muro che costeggia via Bosco «gonfiato» come se fosse in dolce attesa. Pochi secondi e poi il cedimento. Terrore e danni. E sulla carreggiata arriva una violenta valanga di fango. Terreno, pietre, erbacce. C’è un po’ di tutto. Per fortuna, nessuno rimane intrappolato dalla morsa tremenda della melma. Un sospiro di sollievo. «Meno male» si lascia andare chi, quella montagna, ha creduto potesse cadere da un momento all’altro. Alla fine dei conti, a pagarne le conseguenze, è «solamente» la viabilità e i residenti, messi a dura prova come al solito, complice la caduta massi di qualche giorno fa lungo i tornanti «maledetti » della Statale. Ma qui il discorso si fa diverso. Perché via Bosco rappresenta comunque uno snodo cruciale per Vico Equense. Porta alle frazioni collinari, che restano isolate a lungo, per una giornata d’autentico inferno. Sul posto c’è un dispositivo di sicurezza efficiente. Tanti uomini in prima linea. Forze dell’ordine chiamate anche a risolvere la querelle della viabilità. Via Bosco è l’unica strada che conduce alle zone alte di una città paralizzata per un pomeriggio intero fino a quando non arriva l’ok - temporaneo - per il senso unico alternato. La soluzione, per automobilisti e centauri, sarebbe quella di guadagnare metri avanzando per Seiano, ma si allunga di decine di chilometri. Quindi meglio aspettare che qualcosa si muovi. E che vigili urbani, volontari e pompieri concludano la bonifica della zona. Vengono rimosse pietre e rocce venute giù, si tenta di ripulire la carreggiata e dare un po’ di ossigeno a chi è costretto a dover fare la fine dell’ostaggio, intrappolato in macchina. Una sorta di maledizione infinita. Anche il sindaco di Vico Equense capisce la gravità della situazione e collabora senza indugi per tentare di fare il possibile pur di riuscire a riaprire via Bosco al più presto. Niente. Fumata nera. Altro che «habemus papam» e festa per il conclave. Qui, per tutta la notte, si lavora sodo per sperare di ripristinare una situazione di normalità e sbloccare la faccenda. Ma lo squarcio che si apre nel costone è impressionante. Per ingannare l’attesa verso la svolta, in molti raggiungono la zona per vedere i tecnici all’opera e scattare una foto del crollo. «Stiamo facendo il possibile». Oggi potrebbe esserci la riapertura, a metà. (Fonte: Salvatore Dare da Metropolis)

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