Provincia di Napoli - “Ieri in giunta abbiamo approvato la delibera relativa al rendiconto 2012. Esistono alcuni aspetti – ha detto Pentangelo - che dimostrano come vi sia una vera paralisi nel sistema amministrativo locale, che inevitabilmente penalizza servizi ed investimenti. Una sorta di circolo vizioso che non si riesce a spezzare. Per quanto riguarda l’aliquota della Tarsu di nostra competenza (27%), ad esempio, ogni anno siamo costretti a non poter considerare come entrate in bilancio circa 50 milioni di euro, a causa della mancata riscossione da parte dei comuni di circa un terzo delle nostre spettanze, che si riferiscono nello specifico ai costi dello smaltimento dei rifiuti. In pratica, in buona parte per colpa dell’evasione esistente, ma anche a causa di ruoli sbagliati da parte delle amministrazioni comunali, siamo obbligati ad accantonare quote di risorse disponibili ed a non poter investire proventi considerevoli.
Lo ha detto oggi il presidente della Provincia di Napoli Antonio Pentangelo, che così ha proseguito:
“Dal 2010 – ha continuato Antonio Pentangelo – non abbiamo potuto incassare circa 150 milioni di euro, che sarebbero sicuramente stati necessari per migliorare tanto la nostra politica ambientale quanto per progettare nuovi servizi per la collettività.
Tutto ciò rischia di rendere ininfluente una sana politica di gestione adottata dall’amministrazione provinciale, che ha ridotto le proprie spese in maniera addirittura superiore rispetto a quanto previsto dalla legge per la spending review. Qualche esempio pratico? Per l’acquisto, manutenzione, noleggio, esercizio di autovetture di servizio, la normativa ci consentiva di spendere il 50% di quanto accadeva nel 2009, ovvero 275.275 €. L’anno scorso le nostre uscite invece non hanno superato i 222.295 €. Ed ancora, abbiamo speso solo 25.946 € in missioni rispetto ai 49.825 consentiti, ed appena 17.1623 € per relazioni pubbliche convegni, mostre, pubblicità, spese di rappresentanza, studi ed incarichi di consulenze.
Insomma anche se la Provincia di Napoli è sana e viene gestita con oculatezza, è chiaro che operare in un sistema infartuato, dove i costi dei servizi aumentano e con loro l’evasione relativa, rende vana ogni politica finanziaria se non vengono riviste alcune misure. Bisogna spezzare questo processo involutivo che alla lunga colpirà inevitabilmente, sia nel pubblico che nel privato, anche aziende oggi sane ed in grado di operare correttamente sul mercato. Per farlo uno strumento sicuramente valido – ha concluso Antonio Pentangelo - è un ulteriore alleggerimento del Patto di Stabilità per le amministrazioni virtuose, anche per poter fronteggiare la gravosa riduzione dei trasferimenti erariali che abbiamo subito”.
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