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martedì 7 maggio 2013

Mozione per la demolizione dell’ Equamostro a spese di chi lo ha voluto

Vico Equense - IN Movimento per Vico chiede la demolizione dell’inutile e devastante viadotto imputandone le spese a chi lo ha voluto costruire sperperando soldi pubblici. Ormai è accertato: non serve per il depuratore e non potrà essere mai utilizzato per il traffico civile. E’ servito solo a deturpare il vallone del Rivo d’Arco. Il gruppo consiliare di IN Movimento per Vico ha protocollato stamattina una mozione con la quale si chiede alla Regione Campania, proprietaria dell’opera inutile di demolirla ed alla Corte dei conti di accertare le responsabilità. Questo il testo della mozione:

Oggetto: Voto per la demolizione del Viadotto del Vallone del Rivo d’Arco. Mozione.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI VICO EQUENSE 
PREMESSO CHE
- con ordinanza n. 42 del 6/6/2006 il Commissario di Governo per l’emergenza bonifiche e tutela delle acque nella Regione Campania approvò, con il parere favorevole della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Napoli e del Comune di Vico Equense, il progetto esecutivo per l’ “Impianto di depurazione di Punta Gradelle e relativa strada di servizio”, quest’ultima congiungeva la SS 145, all’altezza delle Cavottole, con via Murrano, attraversando il Vallone ed il Rivo D’Arco;
 
- la realizzazione della strada di servizio, non prevista nell’originario progetto del 2002, veniva così giustificata: “per evitare il disagio connesso all’intralcio con la circolazione si sarebbero notevolmente dilatati i tempi di realizzazione dell’impianto poiché i lavori si bloccherebbero durante il periodo estivo e quello pasquale. Da tale considerazione nasce l’esigenza di potenziare l’attuale viabilità, mediante la realizzazione di una strada che colleghi via Murrano con la Statale n. 145”, nonché “per evitare l’interferenza con il transito dei veicoli per l’allontanamento del fango essiccato durante la fase di esercizio dell’impianto” (cfr. Relazione di compatibilità allo Studio di fattibilità).
RILEVATO CHE
- detto viadotto dovrà restare a servizio esclusivo dell’impianto di depurazione.
CONSTATATO CHE
- esso non è stato utilizzato dagli autocarri che trasportavano il materiale proveniente dagli scavi di Punta Gradelle, così da evitare intralci alla circolazione, dal momento che il viadotto non è ad oggi ultimato, mentre i lavori di scavo sono ormai ultimati;
ACCERTATO, altresì, che l’attraversamento degli autocarri per il trasporto dei fanghi da essiccazione è quantificabile in uno o due passaggi mensili.
RILEVATO CHE detta strada di servizio non è nemmeno utilizzabile per la circolazione pubblica dei veicolo, anche ad un solo senso di marcia, dal momento che: - la larghezza minima della carreggiata di una strada a senso unico di circolazione deve essere di 5,5 ml., mentre, nel caso in questione, la distanza tra i muretti laterali è di soli 2,5 ml. - andrebbero anche sostituiti i muretti laterali con idonei dispositivi di ritenuta, ovvero guard-rail in acciaio, che ridurrebbero inevitabilmente la larghezza utile per il transito delle autovetture, dato che l’ingombro totale, per ciascun lato, è superiore ai 25 cm dei muretti esistenti. - ai fini della sicurezza della circolazione, bisognerebbe comunque imporre, non solo la circolazione a senso unico, ma anche il limite di circolazione a 10 km/h ed il divieto di transito per i pedoni. - tenuto conto della pendenza longitudinale del collegamento, la direzione della circolazione dell’istituendo senso unico sarebbe da via Filangieri verso via Murrano, ma questo senso unico è anche praticamente inutile, in quanto i problemi di congestione della circolazione si verificano solo d’estate e principalmente di sera, quando i bagnanti rientrano dalla spiaggia e restano bloccati sotto il ponte della circumvesuviana per effettuare la manovra di svolta a sinistra. Con la conseguenza la nuova “strada” sarebbe perfettamente inutile.
RILEVATO CHE, a fronte della dimostrata sua inutilità, il viadotto costituisce un innegabile sfregio al paesaggio e all’ambiente, incredibilmente non rilevato dagli organi competenti ed, in particolare, dalla Soprintendenza ai beni ambientali e culturali;
RITENUTO prevalente il pubblico interesse al ripristino dello stato dei luoghi irrimediabilmente compromesso dalla costruzione mediante la demolizione del viadotto ed il recupero ambientale del vallone; A voti ………… DELIBERA
1. di fare voto
- al Presidente della Regione Campania, on.le Stefano Caldoro, affinché dia disposizioni al Dirigente dell’Area Generale del Coordinamento – Gestione del Territorio, Tutela Beni Paesaggistici, Ambientali e Culturali, per l’avvio del procedimento di annullamento,in via di autotutela, dell’Ordinanza n. 12 del 27/10/010 del Commissario di Governo per l’emergenza bonifiche e tutela delle acque nella Regione di approvazione del progetto esecutivo, limitatamente alla parte in cui è prevista la strada di servizio dell’Impianto di depurazione di Punta Gradelle in Vico Equense.
- al sig. Ministro per i Beni e le Attività Culturali, dott. Massimo Bray, per l’avvio del procedimento per l’annullamento e/o la revoca del provvedimento n. 19128 del 25/9/2009 della Soprintendenza BB.AA.CC. di Napoli e Provincia, tenuto conto che l’intervento illegittimamente autorizzato ricade in parte in Zona 1/b del Piano Urbanistico Territoriale “Tutela dell’Ambiente naturale di 2° grado”, ove sussiste il vincolo assoluto di inedificabilità sia pubblica che privata.
2. di trasmettere la presente delibera al Sig.Procuratore Regionale della Corte dei Conti presso la Sezione Giurisdizionale della Campania, affinché, accertate l’illegittimità e la inutilità dell’opera, condanni i responsabili in solido al risarcimento del danno erariale, costituito dal costo per la demolizione del viadotto e per il recupero ambientale del Vallone, nonché per il danno all’ immagine del Comune di Vico Equense.

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