Pagine

mercoledì 26 giugno 2013

Elettrosmog: non solo l'antenna in via Rivezzoli!

Sorrento - La vicenda dell’antenna Vodafone-Omnitel in via Rivezzoli accende i fari dell’opinione pubblica su un tema più ampio: l’inquinamento elettromagnetico causato dai ripetitori di telefonia mobile. Il Partito Democratico, con la volontà di mantenere l’interesse a riguardo, annuncia di aver depositato un’interrogazione consiliare a firma di Alessandro Schisano per denunciare l’assenza di una pianificazione comunale in merito, evidenziando le criticità giuridiche e amministrative che ne conseguono. Negli ultimi anni l’argomento è stato già materia di due procedimenti giudiziari in capo al Comune di Sorrento: l’ente comunale aveva difatti negato la realizzazione di due ripetitori (uno in via Sant’Antonio, l’altro in via Marziale) ricevendo una doppia ammenda dal TAR della Campania. Il Tribunale Amministrativo, infatti, ha rigettato (con le sentenze n. 04092/2012 e 04097/2012) i dinieghi comunali, considerando i ripetitori di telefonia mobile come opere di urbanizzazione primaria e, pertanto, di pubblica utilità. Giuridicamente, quindi, il Comune non può opporre i vincoli urbanistici comunali all’installazione delle antenne ma (come unica soluzione efficace) deve dotarsi di un Piano Comunale per la Localizzazione degli Impianti Telefonici, in modo da indicare con esattezza le zone della città in cui sono possibili tali interventi, riducendo l’impatto sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. Il Partito Democratico di Sorrento si dichiara altresì disposto a collaborare alla stesura del suddetto Piano Comunale, al fine di poter risolvere la problematica nell’interesse dell’intera comunità. D’altronde, il rischio non è solo un nuovo ripetitore, bensì tre nuove fonti di elettrosmog (in via Rivezzoli, via S.Antonio e via Marziale) potenzialmente pericolose sia per la salute dei cittadini sia per l’ambiente.

Partito Democratico Sorrento

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.