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sabato 8 giugno 2013

Penisola sorrentina bloccata

Gli autisti: “Ci avete venduti” 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis 

Sorrento - Una maxi-protesta pacifica. Una mattinata d’autentico inferno. Una città bloccata fino a ora di pranzo per un corteo improvvisato nel centro storico. E tante polemiche. Sorrento non viene risparmiata dal crac dell’Eav. Tutt’altro. Presa d’assalto da migliaia di turisti italiani e stranieri, si ritrova a dover avvertire sulla propria pelle pure la profonda crisi della società di trasporti che va a braccetto con la rabbia dei lavoratori. «Basta, così non si può andare avanti. Esigiamo delle risposte chiare». Veicoli fermi e pendolari lasciati a piedi. Non solo: il disastro Eav ha rischiato sul serio di creare danni anche al comparto turistico della costiera. Perché, è chiaro, il venerdì è il giorno che - per tradizione - coincide con gli arrivi e le partenze dei vacanzieri. E molti hanno pure rischiato sul serio di perdere il volo dall’aeroporto di Capodichino, a Napoli. «Ci spiace, ma qui ne va del nostro destino». Ritornello sentito più volte dai dipendenti dell’azienda che, dopo un sit-in al deposito di via Marziale, hanno deciso di sfilare per le strade di Sorrento. Erano in 50, «scortati» dai rappresentanti sindacali: tutti contrari all’ipotesi - concreta - della cessione dell’Eav al consorzio privato Clp. Un addio che è mal digerito dai lavoratori del comparto. Il corteo è partito da via Marziale e ha «toccato» i punti chiave del salotto buono di Sorrento: corso Italia, via degli Aranci e piazza Tasso. C’era anche un bus con striscioni inequivocabili. Tutto è filato liscio eccetto le croniche ripercussioni sulla tenuta della circolazione, già messa in ginocchio settimane fa per la chiusura della galleria di Seiano.
 
Impossibile tentare di raggiungere il centro storico, almeno fino alle 12: una lunga coda di automobili, scooter e bus turistici ha dovuto attendere che i dipendenti dell’Eav tornassero al deposito di via Marziale. Da lì, hanno raggiunto la stazione della Circumvesuviana per salire sul treno che li ha poi condotti a Napoli dove hanno raggiunto i colleghi degli altri dipartimenti della provincia per manifestare contro i vertici della Regione Campania. «Abbiamo dovuto sostenere insieme senza paura pesantissimi sacrifici – ha sottolineato Giuseppe De Rosa, sindacalista della Fit-Cisl-. C’è stato il contratto di solidarietà, c’è stato l’abbattimento delle contrattazioni di secondo livello perché si sarebbe dovuto predisporre un programma per “salvaguardare” l’occupazione della forza lavoro e assicurare un futuro all’intera azienda. Ma adesso è troppo, davvero troppo. E non ci stiamo più: sostanzialmente, con quello che è avvenuto per il bando della cessione dell’impresa, tutti saremo costretti a dover andare a casa, per poi essere eventualmente riassunti in base alle liste di mobilità. Noi siamo compatti e bocciamo insieme questo prospetto ». Al danno si è però aggiunta la beffa per i tanti utenti dei mezzi Eav, fermi ormai da tempo nei depositi. Fra cui quello di Sorrento. L’estate è ormai dietro l’angolo, spuntano turisti ovunque e possibilità di viaggiare a bordo dei mezzi pubblici è quasi una «mission impossibile ». E’ un periodo duro, insomma, perché lavoratori e rappresentati sindacali non intendono mollare. «Qualora le nostre ragioni non dovessero essere debitamente ascoltate dai vertici della Regione Campania - è l’annuncio di De Rosa - siamo pronti a fare delle proteste ancora più eclatanti. Ci devono ascoltare, ci devono capire: qui c’è gente che non riesce a mettere il piatto a tavola e che ha una famiglia da portare avanti. Ma la Regione Campania queste cose le sa?». Insomma, si prospettano altri giorni durissimi per quel che riguarda il trasporto pubblico. E a dover finire al centro della bagarre, manco a dirlo, è anche la penisola sorrentina. Il venerdì nero dell’Eav ha fatto scattare anche le amministrazioni comunali della costiera che, è chiaro, non hanno gradito il blocco al servizio consumatosi sotto gli occhi di pendolari imbufaliti e turisti sbigottiti.

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