Gli autisti: “Ci avete venduti”
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Sorrento - Una maxi-protesta pacifica. Una mattinata d’autentico
inferno. Una città bloccata fino a ora di pranzo per un
corteo improvvisato nel centro storico. E tante polemiche.
Sorrento non viene risparmiata dal crac dell’Eav.
Tutt’altro.
Presa d’assalto da migliaia di
turisti italiani e stranieri, si
ritrova a dover avvertire sulla
propria pelle pure la profonda
crisi della società di
trasporti che va a braccetto
con la rabbia dei lavoratori.
«Basta, così non si può andare
avanti. Esigiamo delle risposte
chiare». Veicoli fermi
e pendolari lasciati a piedi.
Non solo: il disastro Eav ha
rischiato sul serio di creare danni anche al comparto
turistico della costiera. Perché, è chiaro, il venerdì è il
giorno che - per tradizione - coincide con gli arrivi e le
partenze dei vacanzieri. E molti hanno pure rischiato
sul serio di perdere il volo dall’aeroporto di Capodichino,
a Napoli. «Ci spiace, ma qui ne va del nostro
destino». Ritornello sentito più volte dai dipendenti
dell’azienda che, dopo un sit-in al deposito di via
Marziale, hanno deciso di sfilare per le strade di Sorrento.
Erano in 50, «scortati» dai rappresentanti sindacali:
tutti contrari all’ipotesi - concreta - della cessione
dell’Eav al consorzio privato Clp. Un addio che è mal
digerito dai lavoratori del comparto.
Il corteo è partito da via Marziale e ha «toccato» i punti
chiave del salotto buono di Sorrento: corso Italia, via
degli Aranci e piazza Tasso. C’era anche un bus con
striscioni inequivocabili. Tutto è filato liscio eccetto le
croniche ripercussioni sulla tenuta della circolazione,
già messa in ginocchio settimane fa per la chiusura
della galleria di Seiano.
Impossibile tentare di raggiungere
il centro storico, almeno fino alle 12: una
lunga coda di automobili, scooter e bus turistici ha
dovuto attendere che i dipendenti dell’Eav tornassero
al deposito di via Marziale. Da lì, hanno raggiunto
la stazione della Circumvesuviana per salire sul treno
che li ha poi condotti a Napoli dove hanno raggiunto
i colleghi degli altri dipartimenti della provincia per
manifestare contro i vertici della Regione Campania.
«Abbiamo dovuto sostenere insieme senza paura pesantissimi
sacrifici – ha sottolineato Giuseppe De Rosa,
sindacalista della Fit-Cisl-. C’è stato il contratto di solidarietà,
c’è stato l’abbattimento delle contrattazioni
di secondo livello perché si sarebbe dovuto predisporre
un programma per “salvaguardare” l’occupazione
della forza lavoro e assicurare un futuro all’intera
azienda. Ma adesso è troppo, davvero troppo. E non
ci stiamo più: sostanzialmente, con quello che è avvenuto
per il bando della cessione dell’impresa, tutti
saremo costretti a dover andare a casa, per poi essere
eventualmente riassunti in base alle liste di mobilità.
Noi siamo compatti e bocciamo insieme questo prospetto
».
Al danno si è però aggiunta la beffa per i tanti utenti
dei mezzi Eav, fermi ormai da tempo nei depositi. Fra
cui quello di Sorrento. L’estate è ormai dietro l’angolo,
spuntano turisti ovunque e possibilità di viaggiare a
bordo dei mezzi pubblici è quasi una «mission impossibile
». E’ un periodo duro, insomma, perché lavoratori
e rappresentati sindacali non intendono mollare.
«Qualora le nostre ragioni non dovessero essere debitamente ascoltate dai vertici della Regione Campania
- è l’annuncio di De Rosa - siamo pronti a fare delle
proteste ancora più eclatanti. Ci devono ascoltare, ci
devono capire: qui c’è gente che non riesce a mettere
il piatto a tavola e che ha una famiglia da portare
avanti. Ma la Regione Campania queste cose le sa?».
Insomma, si prospettano altri giorni durissimi per
quel che riguarda il trasporto pubblico.
E a dover finire al centro della bagarre,
manco a dirlo, è anche la penisola
sorrentina. Il venerdì nero
dell’Eav ha fatto scattare anche le
amministrazioni comunali della
costiera che, è chiaro, non hanno
gradito il blocco al servizio consumatosi
sotto gli occhi di pendolari
imbufaliti e turisti sbigottiti.
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.