L’uomo era già finito in carcere nel 1983 con l’accusa di detenzione illegale di materiale esplodente
Fonte: Vincenzo Maresca da Il Giornale di Napoli
Massa Lubrense - Trasferimento immediato a Napoli nelle
carceri di Poggioreale per Federico Vespoli, 67enne residente a
Monticchio frazione di Massa
Lubrense, accusato di detenzione abusiva di armi alterate,
detenzione illecita di armi da
punta e taglio ed omessa denuncia del trasferimento del luogo di
detenzione delle armi. Tutto è accaduto alle 6 di ieri mattina
quando gli agenti del commissariato di Sorrento coordinati dal
vicequestore aggiunto Antonio
Vinciguerra hanno eseguito una
perquisizione domiciliare nella
abitazione del 67enne rinvenendo una piccola santabarbara.
Sospettato già da tempo di detenere illegalmente armi, Federico
Vespoli era stato a sua insaputa
sottoposto da giorni ad un regime di osservazione da parte di
alcuni agenti in borghese, il
67enne di Monticchio, tra l’altro,
era già stato arrestato nel 1983
dai carabinieri per detenzione di
materiale esplodente. L’irruzione
della polizia alle 6 del mattino
nell’abitazione ha determinato la
successiva perquisizione dell’automobile del 67enne all’interno
della quale i poliziotti hanno trovato un coltello e di un capanno
di suo esclusivo utilizzo ubicato
in un fondo di via Pozzo nelle
immediate vicinanze della casa.
E proprio all’interno del casotto
gli agenti del commissariato
hanno rinvenuto un fucile da
caccia calibro 20 con le canne segate e due cartucce caricate,
quattro pistole di cui tre originariamente ad aria compressa e
successivamente modificate per
alloggiare munizioni calibro 22,
un fucile di precisione ad aria
compressa, una carabina regolarmente denunciata ma in un
luogo diverso da Via Pozzo, un
centinaio di cartucce di differente
calibro ed una cartucciera, quattro tra pugnali e coltelli e due
sciabole del tipo samurai. In seguito al sequestro dell’intero arsenale rinvenuto il
commissariato di Sorrento ha richiesto una perizia balistica sulle
armi in quanto nel fucile a canne
mozze le due cartucce rinvenute
erano già state esplose e pertanto
gli inquirenti hanno avviato le indagini per scoprire dove e
quando il fucile potrebbe essere
stato utilizzato. Al vaglio anche
la posizione del 67enne, già noto
alle forze dell’ordine, che potrebbe avere rapporti con gang
organizzate del territorio
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