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giovedì 25 luglio 2013
Libri sotto le stelle a Vico Equense, c’è Caprarica
Vico Equense - In arrivo da Londra
le ricette anticrisi che potrebbero salvare
l’Italia. Se ne discuterà domani,
alle ore 21, alle Axidie di Seiano, in
occasione della presentazione del
libro «Ci vorrebbe una Thatcher» di
Antonio Caprarica. A «Libri sotto le
stelle», oltre al celebre giornalistascrittore,
interverranno Angelo Ciaravolo
e Gennaro Cinque, sindaco di
Vico Equense. Il contributo musicale
è affidato al noto cantante-chitarrista
Franco Palomba che, per ricordare la
nascita del Royal baby, ha preparato
la nuova versione della celebre Tammurriata,
«è nato nu criaturo...».
Al centro del libro di Caprarica c’è
un Paese considerato il «grande malato
d’Europa»: la sua industria è in
declino, il costo della vita minacciosamente
cresciuto, il debito pubblico
incontenibile, tanto che il governo
è sul punto di chiedere l’aiuto del
fondo monetario internazionale.
Sembra una fotografia dell’Italia di
oggi, e invece è il ritratto fedele della
Gran Bretagna alla fine degli anni
Settanta, poco prima che a Downing
Street arrivasse la più intransigente
esponente dei conservatori britannici,
Margaret Thatcher. Con
una fede incrollabile nel
liberismo, più solida della
cotonatura dei suoi capelli,
la Lady di Ferro somministrò
al Regno una medicina
amarissima, fatta di tagli
alla spesa, privatizzazione
delle aziende statali e
deregulation. Una cura
che sembrò, sulle prime,
ammazzare il paziente, ma
che al contrario lo guarì
in breve tempo. Perché
ricordare oggi la dura
lezione dell’inflessibile
Maggie? Innanzitutto per
paragonarla spassionatamente
con la sorte toccata
alle misure proposte dal
governo dei tecnici, con le liberalizzazioni
«al ragù» e i provvedimenti
sulla spesa pubblica tutti pesantemente
ridimensionati dalle resistenze
di corporazioni e caste in rivolta.
E soprattutto per scoprire come si
vive in una nazione dove l’economia
è governata dalle regole del mercato
e della concorrenza e le istituzioni
operano in modo trasparente.
Un confronto ricco di esempi
e spunti di discussione, a tratti
provocatorio, che l’arguta penna
di Antonio Caprarica tratteggia in
agili capitoli cercando di rispondere
a una questione annosa: perché è
così difficile fare dell’Italia uno Stato
europeo finalmente moderno? (Fonte: Metropolis)
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