Tonino Scala |
Qualche anno fa un ministro diventò famoso per una frase infelice: con la cultura non si mangia. Era, ed è, il segno dei tempi, di una società che stava e che sta cambiando. Oggi le cose sono mutate c’è un nuovo corso e quella frase ha avuto una evoluzione o involuzione, dipende dai punti di vista: Nella cultura si mangia. Direte trattasi dei lavori, del commissariamento, del denaro pubblico sperperato mentre il paese crolla? No in questo caso si parla di mangiare, nel senso letterario. Pompei una delle più significative testimonianze della civiltà romana e il suo anfiteatro diventano per una notte il teatro di un banchetto. Non è uno scherzo, non è la solita ironia, è accaduto l’altra sera a Pompei, negli scavi, quelli che crollano, quelli del dossier che presentai anni fa prima degli stessi cedimenti, nell’anfiteatro. Un evento legato al X Congresso Gruppo Agenti Fondiaria Sai svoltosi a Napoli dal 25 al 28 settembre 2013. Il 27 settembre in uno scenario più unico che raro con lanterne, ombrelloni, tavoli e chi più ne ha più ne metta c’è stata una cena, alle 20,30. Ottimo orario, ottima location, anche se mi auguro che lo spirito di qualche patrizio romano abbia deliziato gli astanti con un po’ di quell’odore che proveniva dalle cantine dove si produceva garum nell’antica Roma(una salsa liquida di interiora di pesce e pesce salato che gli antichi Romani aggiungevano come condimento a molti primi piatti e secondi piatti)! Non che sia contro le cene, ma proprio lì bisognava farla? E questo banchetto, sarà il primo di una lunga seria? Si apriranno gli scavi anche ai matrimoni? Alle feste? Questo è il nuovo corso? Mi auguro che parlamentari e senatori interroghino i ministri competenti per capire cosa è accaduto. La prima di una lunga serie di abbuffate che, a dir il vero, dal commissariamento ad oggi, continuano imperterrite buttando via denaro pubblico distruggendo il più grande museo al mondo. Mi auguro che sia tutto uno scherzo anche se dalle foto che circolano sul web sembra tutto vero più in carne che ossa. Da meta di milioni di turisti perché patrimonio tutelato dall’Unesco a luogo di culto per esperti culinari? Mi auguro che venga almeno insignita con 5 stelle dalla guida Michelin! Che dire: Che lo spirito giocherellone e turbolento di qualche antico romano renda insonni le notti di chi sta facendo crollare il nostro paese, la nostra storia e la nostra speranza.
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