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venerdì 25 ottobre 2013

Giudice di pace a Sorrento, è bufera: Cinque «ignora» l’intesa per salvarlo

I Comuni peninsulari sono pronti ad accollarsi le spese per scongiurare il rischio della soppressione della sede, ma il sindaco di Vico Equense non ha ancora dato l’ok per l’atto che, se inviato al ministero, eviterà la chiusura 

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Vico Equense - I Comuni della penisola sorrentina stanno facendo tutto il possibile pur di scongiurare il rischio di arrivare al punto di non ritorno, ovvero alla soppressione dell’ufficio del giudice di pace di Sorrento. «Sarebbe un’autentica tragedia» dicono in coro gli avvocati che, più volte, hanno protestato contro la decisione prevista dalla riforma della giustizia varata dal governo centrale. Eppure, qualcosa continua a muoversi. I sindaci della penisola sorrentina si stanno incontrando spesso, a più riprese, nell’ultimo periodo. E così hanno deciso di approvare una sorta di protocollo comprensoriale in cui viene chiarito che saranno proprio gli enti municipali ad accollarsi per intero le spese. Un particolare espressamente previsto dal ministero della giustizia che, se tradotto in fatti concreti, eviterebbe l’addio all’ufficio. Sono tutti d’accordo. Massa Lubrense, Sorrento, Meta e Piano di Sorrento hanno dato il proprio ok già da alcuni mesi mentre Sant’Agnello ha seguito gli altri Comuni solamente dopo la conclusione del commissariamento dell’ente con l’elezione del nuovo primo cittadino, l’assessore provinciale al turismo, Piergiorgio Sagristani. Ma all’appello manca ancora qualcuno. Manca un Comune. Che è quello di Vico Equense. Ed ormai è bufera. Il sindaco Gennaro Cinque non ha preso parte agli ultimi vertici fra amministrazioni né ha inviato un suo delegato alle riunioni in cui si sarebbe dovuto mettere nero su bianco sulla sorta di protocollo intercomunale. C’è tensione perché manca solamente il via libera da Vico Equense. Qualora Cinque dovesse promuovere l’iniziativa, in tutta fretta, i Comuni della penisola sorrentina trasmetterebbero a Roma tutti gli incartamenti per blindare l’ufficio del giudice di pace. Finora però nessun tipo di cenno. Tutto tace. Cinque non ha fatto sapere nulla e le amministrazioni comunali della penisola sorrentina hanno deciso di stringere i tempi. Gli hanno dato praticamente una settimana per riflettere sul progetto ed eventualmente per confermare la sua adesione alla «manovra».

 
C’è anche una lettera in cui viene lanciato questo ultimatum al sindaco di Vico Equense. Che per il momento prosegue a scegliere la strada del silenzio. I sindaci della penisola sorrentina si erano uniti già alcuni mesi fa per tentare il possibile pur di evitare la chiusura della sede distaccata del Tribunale. Una vicenda intricata, con polemiche infuocate e anche appelli inviati al ministero. Basti pensare anche a quello schema di delibera di giunta approvato da tutti gli esecutivi della costiera in cui venivano sollevate pesantissime ombre sulla bontà della scelta attuata dal governo centrale. Fra i tanti motivi che portarono le amministrazioni comunali della penisola sorrentina a bocciare il progetto messo a punto dall’esecutivo centrale anche la cronica difficoltà di raggiungere Torre Annunziata, futura unica sede del Tribunale. Statale sorrentina 145 perennemente in tilt, Circumvesuviana al centro di una crisi che non sembra vicina alla soluzione e disagi all’ordine del giorno. Questi i punti salienti dell’appello, evidentemente non accolto al meglio dal ministero della giustizia, rilanciato dai sindaci della penisola sorrentina che ora vogliono salvare almeno il giudice di pace.

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