Pagine

lunedì 7 ottobre 2013

Tribunale, esposto contro la Cancellieri

Fonte: Salvatore Dare da Metropolis

Sorrento - La decisione di sopprimere il Tribunale di Sorrento con l’accorpamento alla sede di Torre Annunziata potrebbe rappresentare «una vera e propria interruzione di pubblico servizio». Anche per questo motivo, l’associazione forense della penisola sorrentina sta preparando un voluminoso esposto che verrà presentato nei prossimi giorni alla Procura della Repubblica di Roma. La stessa denuncia verrà trasmessa alla Procura generale della Corte dei Conti per «verificare l’eventuale sussistenza di danni erariali in ordine alle lungaggini nella realizzazione dei nuovi locali alle spalle del Tribunale di Torre Annunziata e in ordine ai milioni di euro spesi per locare immobili e strutture per sopperire alla mancanza di idonei immobili pubblici dove ospitare gli uffici giudiziari». Nel mirino tornano il ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri e la precedente titolare del dicastero, Paola Severino. Insomma, la riforma della giustizia continua ad essere al centro delle polemiche e nella mattinata di ieri, nel corso di un incontro pubblico al municipio di Sorrento, gli avvocati della penisola sorrentina hanno tracciato le linee guida per proseguire a protestare con il pieno sostegno delle amministrazioni comunali della costiera che, tempo fa, approvarono anche uno schema di delibera intercomunale inviando un documento al governo in cui venivano enunciati tutti i motivi per cui si sarebbe dovuto salvare il Tribunale di Sorrento. Una mossa che però non ha sortito gli effetti sperati. La tensione è alle stelle. In pochi hanno gradito l’accorpamento, definitivo, con il tribunale di Torre Annunziata. Una novità che, secondo gli avvocati, produrrà disagi e ulteriori disservizi per l’intera utenza. «Non ci fermeremo qui – sottolinea l’avvocato Francesco Saverio Esposito, presidente della locale associazione forense -, intendiamo proseguire in questa battaglia». Stando ai legali della penisola sorrentina, la riforma non ha tenuto in considerazione «dell’inadeguatezza ad ospitare una cittadella della giustizia da parte dei locali individuati a Torre Annunziata, al momento carenti di strutture e di parcheggi. Non si è tenuto conto della problematica della mobilità interna, delle criticità dei trasporti pubblici, Circumvesuviana su tutti, della precaria circolazione sulla Statale sorrentina.


E’ un autentico non-senso». Gli avvocati sono pronti dunque a sfidare il ministero della giustizia con un esposto contro Anna Maria Cancellieri. «Riteniamo che ci siano profili da approfondire e che la Procura della Repubblica di Roma e la Procura della Corte dei Conti saranno chiamate a valutare - continua Esposito -. Tutto quello che sta avvenendo è uno schiaffo al terri torio. Non è soltanto una questione di noi legali, ma di tutti i cittadini. La penisola sorrentina non può subire questo tipo di provvedimento». Oltre all’esposto, gli avvocati hanno anche pensato di organizzare una manifestazione. Un sit-in pacifico, ancora da definire, per portare la questione in piazza, all’attenzione della cittadinanza. Senza dimenticare l’astensione. Insomma, tempi duri per la giustizia, soprattutto in penisola sorrentina. «Fin dal primo momento - spiega l’avvocato Esposito - c’è stata la sensazione di aver subìto una riforma inadeguata, sotto innumerevoli punti di vista. A livello regionale l’Unione dei Fori della Campania ha evidenziato subito le nostre ragioni deliberando contro la soppressione della sezione distaccata di Sorrento chiedendo, anche da ultimo, un deliberato alla stessa Regione Campania, che ha formalizzato, su precisa istanza dell’avvocatura, la richiesta di referendum abrogativo della riforma. Atto di responsabilità dell’avvocatura regionale».

Nessun commento:

Posta un commento

La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.