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lunedì 25 novembre 2013

“I precari si raccontano, la C.G.I.L. ascolta”

Piano di Sorrento - Parlare di precarietà partendo dal punto di vista dei precari: è questo il senso dell’iniziativa della Cgil Penisola Sorrentina dal titolo “I precari si raccontano, la C.G.I.L. ascolta” in programma il 28 novembre prossimo venturo alle ore 18:30 presso la sala conferenze della biblioteca comunale di Piano di Sorrento. Storie di marginalità ordinaria, che la Cgil intende ascoltare e far entrare all’interno del proprio dibattito congressuale. Precari della conoscenza, dello spettacolo, delle cooperative; stagionali degli alberghi, giovani con partita iva che in realtà lavorano come subordinati ed atipici in genere si alterneranno sul palco per raccontare le loro esperienze di lavoro e di vita. “Rimettere al centro il lavoro – afferma Pasquale Cesarano, responsabile Nidil-Cgil Penisola Sorrentina – significa ascoltare la voce delle lavoratrici e dei lavoratori. Come Cgil, abbiamo fatto una chiara scelta di campo: abbiamo deciso di raccontare il moderno mercato del lavoro partendo dal punto di vista degli ultimi, i precari. Esiste un problema di atipicità diffusa anche in Penisola Sorrentina, un problema peraltro evidenziato da Nidil e Camera del Lavoro Territoriale in tempi non sospetti, attraverso la formale richiesta, inoltrata a tutte le amministrazioni comunali del territorio, di istituzione di un “Osservatorio sulla precarietà ed il lavoro sommerso”. Al silenzio delle Istituzioni, però, noi vorremmo contrapporre le voci dei precari e degli stagionali che vivono e lavorano sul territorio. Raccogliere le loro testimonianze significa per noi trasformare le loro storie in contributi di idee, al fine di arricchire il dibattito tra i diversi attori sociali. Rilanciare le ragioni del lavoro significa per noi anche stimolare un dibattito spesso asfittico; raggiungere nuovi orizzonti del lavoro significa emancipare tutti i lavoratori, senza distinzioni contrattuali”. Dopo gli interventi dei precari, il dibattito si concluderà con le considerazioni di Giovanni Nughes, segretario CdLM di Napoli.

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