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lunedì 4 novembre 2013

Sui servizi sociali avevamo ragione noi!

Lo certifica la delibera della Giunta Regionale della Campania n.474 del 31/10/2013

di IN Movimento per Vico

Vico Equense - Antefatto. La Regione Campania nel 2012 ha modificato gli ambiti territoriali del Piani Sociali di Zona facendoli coincidere con i distretti socio sanitari delle ASL per una migliore razionalizzazione. L’adesione ai nuovi ambiti è stata considerata dalla regione un atto obbligato per i singoli Comuni e la regione stessa ha dato indicazioni per la messa in atto di tutte le procedure necessarie. Il Comune di Vico si è fortemente opposto alla creazione dell’ambito territoriale NA33 (così si chiama l’ambito della Penisola Sorrentina) appellandosi a presunte irregolarità procedurali e subordinando l’entrata del Comune di Vico nel Piano Sociale di zona ad una serie di richieste relative al personale ed alla modalità di espletamento dei servizi. Il gruppo consiliare di IN Movimento per Vico nell’agosto scorso ha chiesto di discuterne in Consiglio Comunale, come prevede la Legge. A tal fine presentò una proposta di deliberazione in cui si propone di aderire immediatamente all’Ambito territoriale NA33, sottolineando che l’adesione è un atto obbligato e che la mancata adesione comporterebbe un danno per i cittadini e chiedendo di rimandare a dopo l’adesione la discussione sugli indirizzi politici da dare al Piano Sociale di Zona. Quella proposta nella seduta del Consiglio Comunale del 20 agosto, chiesta all’Opposizione, non fu discussa per il rifiuto opposto a colpi di maggioranza con argomenti francamente speciosi.



Il fatto. 

Oggi 4 novembre sul Bollettino Ufficiale della regione Campania viene pubblicata la Delibera della regione Campania n° 474 del 31.10.2013. Con questa delibera, per responsabilità del Comune di Vico, l’ambito sociale NA33 viene commissariato per quanto riguarda le procedure per la sua costituzione. Nella delibera regionale si leggono parole che ci danno pienamente ragione e che suonano come pietre per questa Amministrazione Comunale. Ad esempio, è scritto: “…la mancata adozione della forma associativa pregiudica, inoltre, la possibilità di accedere alle risorse…determinando una grave penalizzazione per i cittadini e gli utenti.”. Ed ancora: “…la natura obbligatoria degli atti di adozione della forma associativa dei comuni e del piano di zona sostanzia la fattispecie prevista dall’art. 47 della L.R. 11/2007 per far luogo all’esercizio del potere sostitutivo…”. Ed inoltre: “le osservazioni formulate (dal Comune di Vico ndr) non sono idonee a determinare la interruzione del procedimento inerente l’esercizio dei poteri sostitutivi…” In definitiva, la Regione dice esattamente quello che avevano scritto i Consiglieri di Opposizione: l’adesione al Piano è obbligatoria; la mancata adesione comporta un danno per i cittadini. Cosa accade adesso? La Regione invierà un Commissario per compiere quegli atti che il Comune di Vico non ha voluto compiere. Il Commissario si avvarrà di personale indicato dalla Regione. E i costi di tutto ciò ricadranno, come al solito, sulla collettività che si vedrà costretta a pagare una indennità, presumibilmente cospicua, a funzionari nominati dalla Regione solo perché Sindaco ed Assessore si sono intestarditi su una posizione sbagliata.

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