Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino
Vico Equense - Altro passo importante per il trasferimento del complesso monumentale della «Santissima trinità e paradiso» al patrimonio del Comune di Vico Equense. La settima commissione permanente, cultura, scienze e istruzione, della Camera dei deputati ha iniziato l’esame della proposta di legge sull’«estinzione dell’istituto e trasferimento del relativo patrimonio al Comune di Vico Equense». La difficile situazione economico-gestionale in cui versa l’ente, però, potrebbe incidere negativamente sulla decisione finale della commissione. A preoccuparsi è, in particolar modo, il consiglio di amministrazione dell’istituto che ha chiesto al Comune di intervenire. «La commissione parlamentare ha preso visione della brutta situazione finanziaria in cui si trova l’ente – ha affermato Enzo Esposito, presidente del consiglio di amministrazione dell’istituto – pertanto riteniamo che sia necessario che il Comune di Vico Equense faccia qualcosa. L’amministrazione comunale sarà, infatti, sicuramente più credibile se deciderà, come più volte da noi invocato, sul contenzioso in atto e sull’eliminazione di posizioni che contrastano con l’intenzione espressa di acquisire il patrimonio dell’ente». Tra i problemi dell’istituto, la precaria situazione in cui si trova la chiesa che appartiene al complesso, abbandonata da decenni. Inoltre, i due enti sono reciprocamente debitori e creditori in relazione all’Imu, da un lato, e ai canoni di affitto dall’altro. Altro nodo da sciogliere, è quello relativo alla sorte dei due impiegati part time dipendenti dall’istituto. Ma su questo il Comune ha già preso una posizione chiara. Qualche giorno fa ha, infatti, inviato alla relatrice del progetto di legge una comunicazione scritta in cui ha affermato di avere la possibilità di assorbire le due unità nella propria pianta organica, senza ulteriori oneri per lo Stato. «Il passaggio del bene alla comunità locale – ha affermato Natale Maresca, consigliere di In movimento per Vico - anche ai fini di programmarne un utilizzo utile allo sviluppo sociale, culturale ed economico della città, sta senza dubbio a cuore sia alla maggioranza che all’opposizione. E stiamo, pertanto, mettendo in moto le azioni necessarie, di nostra competenza, affinché l’iter legislativo vada a buon fine. Siamo, infatti, tutti convinti che sia necessario intervenire rapidamente perché il rischio è la messa in liquidazione dell’istituto. Questo potrebbe attirare l’appetito di operatori privati forti e portare alla sottrazione di questo bene alla città. Ciò è già accaduto alcuni decenni fa per il Castello angioino».
Sulle vicende relative al complesso «Santissima trinità e paradiso» vi è, da sempre, grande attenzione da parte della cittadinanza. A testimoniare l’interesse dei cittadini sono le due petizioni sottoscritte da migliaia di persone, i numerosi dibattiti pubblici e le varie istanze provenienti da associazioni e residenti, preoccupati per il destino dello storico ente risalente al diciassettesimo secolo. E’ stata proprio la petizione cittadina del 2010, con oltre 3000 firme, il primo importante segnale che ha scosso gli animi, a seguito del quale gli amministratori locali hanno avviato l’iter per chiedere l’acquisizione del complesso al patrimonio comunale. Risale a pochi mesi fa una simbolica occupazione dell’istituto ad opera dei cittadini che, in maniera spontanea e attraverso avvisi sui social network, hanno organizzato una festa popolare nella struttura con l’obiettivo di manifestare, ancora una volta, il forte legame tra cittadinanza e istituto.
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