La giunta Cinque «boccia» il commissariamento del Piano di zona.
«Decisione ingiusta perché compromette l’autonomia municipale»
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Vico Equense - La Regione
decide di nominare un
commissario ad acta perché
i Comuni di Vico Equense
e Meta hanno scelto ancora
una volta di non sottoscrivere
la convenzione per la
gestione in forma associata
dei servizi sociali e le amministrazioni
che hanno optato
per la strada dell’assistenza
diretta trascinano in tribunale
l’ente guidato dal governatore
Stefano Caldoro.
Insomma, un’altra puntata,
l’ennesima della serie. Il
caso approda ufficialmente
al Tribunale amministrativo
regionale della Campania a
cui toccherà esprimersi
sul ricorso preannunciato
dalla giunta municipale
di Vico Equense
guidata dal sindaco
Gennaro Cinque che
ha affidato l’incarico di
rappresentare l’ente nel
contenzioso all’avvocato
Giovanni Pollio.
A finire nel mirino, in
particolare, è la delibera
della giunta regionale
della Campania approvata
il 20 dicembre
scorso in cui l’esecutivo
di Caldoro, in assenza
di un accordo fra le amministrazioni
comunali
della penisola sorrentina
per la gestione associata
dei servizi sociali,
ha ritenuto opportuno
individuare un funzionario
che possa sopperire
a questa «lacuna».
L’attacco alla Regione
Campania è di quelli
pesanti. E nel corpo della
delibera di giunta comunale
non ci sono giri
di parole né mezzi termini.
La tensione, insomma,
è alle stelle. «L’operato della
Regione Campania – si legge
nell’atto con cui l’esecutivo
di Vico Equense ha nominato
l’avvocato a cui affidare
il patrocinio del Comune
– è assolutamente ingiusto
e lesivo dei poteri e funzioni
riservati esclusivamente
all’autonomia degli enti locali
ed in particolare per il
Comune di Vico Equense».
Una motivazione forte che
ha indotto l’amministrazione
a scagliarsi contro la Regione
Campania. Il ricorso
è pronto e spetterà al Tar
dirimere l’intricata querelle.
Stesso discorso riguarda il
Comune di Meta.
Un passo,
quello di trascinare in tribunale
la Regione, che potrebbe
essere stabilito anche dalla
giunta del sindaco Paolo
Trapani.
La decisione dei Comuni di
Meta e Vico Equense di uscire
definitivamente di scena
dall’ambito territoriale
sorrentino produce dunque
anche conseguenze legali.
Scelta assunta nel settembre
2010 e su cui non c’è mai stato
un dietrofront nonostante i tentativi, falliti, di mediazione
da parte di sindaci e
assessori delle altre amministrazioni
locali.
Meta e Vico Equense, non è
un mistero, entrarono in rotta
di collisione con l’attuale
coordinatore del Piano sociale
di zona, Gennaro Izzo, su
cui anche mesi fa si consumò
un’autentica battaglia con la
trattativa per la «pace» condotta
dalle amministrazioni
rimaste fuori dal Psz che,
per rientrare, chiesero ufficialmente
una sorta di rivoluzione
ai vertici del Piano
di zona. Così non è stato. No
secco all’ipotesi di approvare
la convenzione per la
gestione in forma associata
dei servizi che ha portato la
Regione Campania a decidere
per il commissariamento
dell’ambito nominando un
apposito funzionario ad acta.
Particolare tensione a Vico
Equense dove l’opposizione
del gruppo «In Movimento
per Vico», con più interrogazioni
rivolte al sindaco
Gennaro Cinque, ha chiesto
un passo in avanti verso il
reintegro dell’ente nel Piano
di zona.
Liberato Vanacore La legge 328/2000 colloca il piano di zona al capo IV tra gli <>. La questione è far valere le proprie priorità all'interno del PSZ, anzichè non parteciparvi, cosa quest'ultima non prevista dalla Legge istitutiva...(a che serve il ricorso ?)
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