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mercoledì 26 marzo 2014

Istituto Pubblico “SS. Trinità e Paradiso” Adesso parlo io!

Aniello Di Vuolo 
Riceviamo e pubblichiamo da Aniello Di Vuolo, ex Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Pubblico “SS. Trinità e Paradiso”

Vico Equense - Quando nel mese di Settembre 2012 fui contattato dall’incaricato dirigente del MIUR per chiedermi se fossi ancora disponibile per un rinnovo dell’incarico di Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Pubblico “SS. Trinità e Paradiso” di Vico Equense, nella certezza di aver assolto al meglio il mandato fiduciario affidatomi dal Ministro, prima nel 2008 con la nomina di Commissario straordinario e poi nel 2009 con quella di Presidente del ricostituito C.d.A., ringraziandolo, convintamente rifiutai. Nel mese di Agosto 2008, quando fui nominato Commissario straordinario, mi bastarono pochi giorni per capire di essermi venuto a trovare immerso in un Ente che aveva un bilancio disastroso, oberato di debiti vecchi di decenni, per oltre 1.200.000 euro, come da Bilancio consuntivo 2007. Non solo, ricordo che trovai anche il conto della tesoreria in banca bloccato a causa di vecchi pignoramenti e in cassa vi era poca cosa; i pagamenti e gli incassi avvenivano solo per contanti, in modo del tutto inusuale e anomalo, riferito ai dettami di legge per le Pubbliche Amministrazioni. In primis, analizzando i debiti esistenti, notai che, la maggior parte di essi, si erano consolidati nel tempo in modo anomalo e che, pertanto, era giunta l’ora di riconsiderarli legalmente a nuovo. Fu così che, con l’aiuto spontaneo e gratuito di alcuni amici competenti e con l’ausilio di professionisti del settore, nel giro di qualche anno riuscii a riorganizzarli e a dimezzarne l’entità, riuscendo, per quelli rimasti da pagare, finanche ad ottenere una rateizzazione che prevedesse una rata mensile di pagamento possibile.


Mi piace precisare che, come dall’ultimo Bilancio consuntivo - Esercizio 2012 recante la mia firma, si possa evincere che il debito residuo, nei miei cinque anni di gestione, si era ridotto dal 1.200.000 euro del 2007 a una somma di poco inferiore ai 300.000 euro al 31.12.2012, tra l’altro, già rateata come detto sopra. Inoltre, all’atto del passaggio di consegna al nuovo C.d.A., avvenuto in data 13.03.2013, la cassa dell’Ente riportava anche una consistenza, tra contanti e giacenza sul conto corrente bancario, di € 35.826,48. Fin qui tutto normale, almeno riguardo al mio modo di concepire l’amministrazione della cosa pubblica. Ritornando con la mente al momento del mio insediamento nel 2008, ricordo che allora il problema più grosso che mi si presentava era quello di ottenere un finanziamento pubblico per il recupero architettonico dell’intero Complesso Monumentale che versava, e versa tuttora, in uno stato di fatiscente degrado e che, purtroppo, così verserà per molto tempo ancora per quello che vi dirò più avanti. Con l’aiuto di professionisti amici, che accettarono di elaborare sia il progetto di restauro sia quello per il rilancio e l’organizzazione futura della struttura, senza nemmeno chiedermi l’anticipo per il rimborso delle spese sostenute, riuscimmo a preparare le due proposte progettuali in questione, che furono anche preventivamente approvate dall’Autorità Tutoria del MIUR e li presentammo, per ottenerne il finanziamento, attraverso una misura finanziaria messa a bando dalla Regione Campania. L’accordo scritto stipulato con gli amici professionisti (un ingegnere e un architetto) prevede che le loro rispettive competenze professionali gli sarebbero state liquidate solo a seguito dell’approvazione e il finanziamento dei progetti medesimi e unicamente durante la successiva realizzazione degli stessi. Pertanto, nel Gennaio 2009, le due proposte progettuali furono presentate alla Regione Campania: 1. Recupero conservativo e funzionale del Complesso Monumentale della “SS. Trinità e Paradiso” di Vico Equense per l’erogazione di servizi avanzati di ricerca, formazione e incubazione nel campo dei beni culturali, dell’arte, della musica e dell’alimentazione mediterranea, per l’importo di € 3.535.322,53. 2. Promozione e valorizzazione integrata del sistema dei beni culturali; Sviluppo delle competenze del potenziale umano e dell'imprenditorialità nel settore della cultura e del tempo libero; Sviluppo società dell’informazione, per l’importo complessivo di € 1.957.600,00. Ambedue i progetti presentati furono approvati dalla Regione Campania e, con Decreto Dirigenziale n. 1 del 18.01.2011, anche pubblicati sul BURC n. 5 del 24.01.2011. Purtroppo, come spesso avviene nelle Pubbliche Amministrazioni, l’amministratore che si adopera affinché sia progettata e presentata un’opera, spesso non è più lui a realizzarla perché poi, quando la stessa viene materialmente finanziata, quasi sicuramente, visto il tempo intercorrente dalla data di presentazione a quella dell’ottenuto finanziamento, il medesimo ruolo è esercitato da un suo successore; ma questo interessa poco, l’importante è aversi adoperato per quel giusto e nobile fine! Per l’Istituto “SS. Trinità e Paradiso” non è stato così! Il 09.12.2013 la Regione Campania pubblicava sul BURC n. 69 il Decreto Dirigenziale n. 89 del 4 dicembre 2013 dal titolo “Avviso pubblico - POR Campania FESR 2007-2013 - Iniziative di Accelerazione della spesa”, con il quale si invitavano gli Enti pubblici a ripresentare, con semplice istanza, entro il 15 gennaio 2014, eventuali proposte progettuali giacenti presso le strutture regionali che non risultano ancora avviati, il cui stato dei progetti doveva essere almeno esecutivo, come lo erano, di fatto, i due progetti sopra menzionati, di cui, quello per lavori di recupero conservativo, aveva finanche già attenuto il 24.06.2010 l’approvazione dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici per Napoli e provincia. Per il rispetto profondo che ho verso le istituzioni pubbliche, il solo pensiero di veder realizzata l’opera da me concepita e avviata, dopo decenni di oscura inoperatività nell’Ente, mi causava un piacere immenso; intanto, pensavo anche ai professionisti che mi avevano dimostrato la loro fiducia e che avrebbero potuto continuare il loro lavoro ed essere, finalmente, rinfrancati. Purtroppo la mia illusione è durata poco; infatti, l’altro giorno, la Regione Campania ha pubblicato sul BURC n. 16 del 03.03.2014 il Decreto Dirigenziale n. 70 del 24.02.2014 ad oggetto “POR Campania FESR 2007-2013 - Iniziative di Accelerazione della spesa - Avviso pubblico di cui al Decreto Dirigenziale n. 89/2013 – Esiti” e con mio enorme stupore e tanto sconforto, ho costatato che il C.d.A. dell’Istituto “SS. Trinità e Paradiso”, mio successore, non aveva ripresentato nessuno dei progetti già approvati e sopra riportati, laddove i progetti presentati da altri Enti Pubblici sono stati tutti, indistintamente, finanziati. Evidenzio che questo C.d.A., nel suo primo anno di attività gestionale, lungi dal prendere atto del mio corretto e fruttuoso operato a vantaggio dell’Ente rappresentato, ha preferito unicamente denigrarmi, finanche nelle esposizioni di delibere pubbliche ufficiali assunte; avrei preferito – di contro -, seppur non necessario e rilevante, positivi apprezzamenti. D’altronde, per il rispetto dignitoso che ho per la mia persona, ho evitato di farmi trascinare in diatribe sterili e inconsistenti, fino a quando, colmata la misura, ho dovuto sporgere denuncia per diffamazione nei confronti del Presidente del C.d.A. con richiesta di cospicuo risarcimento a titolo di ristoro per le offese ricevute. Questa era l’occasione unica e irripetibile, per cui, i cittadini vicani, che tanto sono legati affettivamente a questo Complesso Monumentale e alla sua Istituzione, possono mettersi l’animo in pace perché, almeno per molto tempo ancora, nulla di buono sarà più fatto. Non so se questo comportamento omissivo possa concretare una responsabilità personale e patrimoniale rilevabile dalla Corte dei Conti nei confronti dell’attuale C.d.A., ma sono, altresì, convinto, che i progettisti, per la forte responsabilità morale che ancora avverto nei loro confronti, essendo l’Ente, nella fattispecie, per omissione colposa, definitivamente decaduto dall’ultima possibilità di ottenere il finanziamento già a suo tempo richiesto e approvato, come innanzi indicato, possano ora far valere i loro diritti per le competenze ancora da riscuotere, creando così un grave danno all’Ente Pubblico in questione e allo Stato che ne è proprietario e responsabile per le nomine effettuate. A tal uopo, preciso che, rivestendo attualmente il ruolo di Presidente di un Organismo di Diritto Pubblico, voluto e autorizzato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, mi ha corso l’obbligo di relazionare e documentare l’accaduto al nuovo Ministro MIUR On. Stefania Giannini perché ne abbia contezza e agisca di conseguenza. Ora, permettetemi uno sfogo: io sono convinto che l’unico valore vero che riusciamo a trasmettere ai nostri figli sia la nostra dignità, tutto il resto è cosa futile e volatile. Gaio Muzio Scevola occupa una pagina di storia solo per l’alto valore che egli aveva della propria dignità: riconoscendo di aver sbagliato, sacrificò la sua mano senza esitazione alcuna! Per i fatti fin qui esposti, sarebbe auspicabile che il C.d.A. rassegni ad horas le proprie dimissioni. La massima eleganza, quella che può riscattare tutte le mancanze di un pubblico amministratore, è saper uscire di scena con dignità. Purtroppo, debbo, infine, rilevare che i membri del C.d.A. non sono gli unici responsabili dell’accaduto, essendo responsabili, almeno moralmente, anche chi a suo tempo li ha scelti ed indicati come personalità espressione della comunità locale - leggasi Delibera del Consiglio Comunale n. 54 del 17.12.2012. Se tanto mi da tanto, ritengo che per noi cittadini vicani il futuro possa non riservare piacevoli evenienze.

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