Fonte: Roberto Fuccillo da La Repubblica Napoli
«Fuori Laboccetta dalla Gori. Ce lo chiede...» Parafrasando lo slogan della campagna del Pd per le europee si otterrebbe più o meno questo consiglio. Solo che il richiedente stavolta non è anonimo. Peppe Russo, ex capogruppo regionale, ha infatti rotto la tregua pasquale e ha deciso che la sorpresa nell'uovo di Berlusconi, ovvero la nomina di Amedeo Laboccetta a vicecoordinatore regionale di Forza Italia, è un po' indigesta. Così ecco Russo consultarsi con l'ecorottamatore verde Francesco Borrelli e mettere nero su bianco che ora «Amedeo Laboccetta va rimosso dai vertici della Gori per un palese conflitto d'interesse» dato che Laboccetta è stato investito di deleghe «ai rapporti con gli ordini professionali, le associazioni datoriali e le piccole e medie imprese». Come dire che, dal grande appalto di fornitura alla semplice consulenza tecnica, Laboccetta potrà intrattenere rapporti nella duplice veste di manager e di politico. Lo stesso «codice etico» della Gori, riguardo a rapporti con partiti e sindacati, afferma che occorre «particolare attenzione a evitare situazioni in cui possano verificarsi conflitti tra gli interessi della società e quelli del collaboratore autorizzato a stabilire relazione con l'organizzazione politica e sindacale».
Chi mai possa controllare il presidente della società, non tanto nell'intrattenere rapporti quanto a fondere di fatto partito e società nella sua persona, è difficile da capire. A meno di uno scatto di orgoglio da pare dei sindaci di Gori, ovvero i sindaci dell'ambito sarnese-vesuviano che di fatto hanno nominato Laboccetta alla guida della società che deve gestire il loro servizio idrico. La questione Laboccetta si sovrappone poi alla tornata elettorale del 25 maggio. Basti pensare che ben 19 dei 20 Comuni che votano in provincia di Napoli fanno parte del suddetto Ente d'ambito, e a questi ne vanno poi aggiunti altri 4 salernitani. Fra questi Comuni c'è anche quella Torre del Greco dove il Pd va diviso alle urne: la parte legalitaria, sostenuta anche dal segretario provinciale Venanzio Carpentieri, e dallo stesso Russo, ha sostenuto la candidata sindaco Loredana Raia, senza passare dalle primarie come invece avrebbe voluto un'altra fetta dal partito, fra cui quella legata alla famiglia Casillo, che è però anche l'area di alcuni dei sindaci che hanno appoggiato la soluzione Laboccetta alla Gori: le contese interne rischiano dunque di inasprirsi. «Ho convocato una assemblea per il 29 aprile - annuncia la presidente provinciale Elisabetta Gambardella - Spero che, con la presenza di Russo, si possa affrontare il nodo Gori, eventualmente con un richiamo ai sindaci ». Prima del 29 bisognerà però chiudere i giochi per le amministrative. Le liste vanno presentate entro fine settimana, il segretrio regionale Assunta Tartaglione (nella foto con Carpentie-ri) ha già fatto presente di non essere disponibile a concedere il simbolo a chiunque, ora anche due dirigenti provinciali come Giuseppe Esposito e Gianfranco Wurzburger, minacciano di non dare il simbolo in situazioni particolari come quella di Pompei, guarda caso altra città toccata da Gori. © RIPRODUZIONE RISERVATA "Non può stare lì perché avrebbe rapporti con imprese, associazioni e ordini professionali"
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