Vico Equense - Nu muorzo 'e Anapologismi. Il laboratorio multi-artistico itinerante sulla napoletanità fa tappa al Bar del Sole, domenica 27 aprile 2014 ore 18.
Colonna sonora "Anapologistica" a cura di Bar-Jay Maxim. Reportage fotografico di Michela Iaccarino (Effetto Napoli). Ospite della serata, con l’esposizione pittorica "Informalismi", Nicola Caroppo, stabiese classe 1984 artista autodidatta. La sua cultura artistica spazia con estro dal figurativo-espressionista all’astratto-informale. Il gesto e il colore sono da sempre al centro delle sue ricerche, insieme all’esigenza dell’uso di materiali naturali come sabbie e terre, gusci di molluschi e cementi. La sua esperienza informale, o meglio, ‘infor-male’, dà vigore e forza al colore, al gesto e alla materia, sperimentando diversi tipi di superfici: carta, cartone, legno, ante di vecchi mobili e superfici plastiche. Tra le sue principali mostre ricordiamo Repent and Sob no more, collettiva – concorso d’arte contemporanea, Napoli Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, menzione di merito; 17 aprile 2008, Dopo mezzanotte , collettiva- concorso d’arte contemporanea, Napoli Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, selezionato per esporre fuori gara; Il Novecento in mostra, collettiva – mercato d’arte contemporanea, Napoli, Galleria “La Mediterranea Arte”. Ha poi collaborato a progetti editoriali come le illustrazioni del volume di poesie “E soli… il vento ci farà volare” di Andrea Paolillo, edito da Eidos Nicola Longobardi. Il progetto infor-male, anzi malissimo parte nel 2007 con Genesi. Dopo una fase di ricerca figurativa l’artista decide di abbandonare le forme per dedicarsi alla pittura informale unendo sia la fase gestuale che quella materica e l’action painting.
La definizione, coniata da lui stesso, intende avvertire il pubblico sia sulla piena consapevolezza che certi percorsi sono già stati battuti e quindi sull’autoironica analisi della propria condizione, sia sul fatto che i forti contrasti cromatici possono spesso mostrare immagini dolorose, ma c’è sempre una catarsi, l’ironia, il non prendersi mai sul serio sono già elementi catartici. In questa mostra presenta una nuova serie formata da cinque tele dal titolo Volti e Arcipelaghi di cui ogni soggetto ha un sottotitolo in sequenza. Dalla nascita degli arcipelaghi alla genesi dell’uomo, alla fluttuazione di volti e memorie in uno spazio senza tempo, fino all’incontro e all’isolamento. Particolari e dettagli emergono da un fondo materico, creato attraverso il collage di vari materiali e carta, spesso presa dalle pagine dei quotidiani che compongono la storia contemporanea e in qualche modo la storia di ogni individuo. Viene anche ripresentato il trittico Verba manent, una provocazione sulla dispersione del linguaggio scritto e sulla persistenza, come avviene alle origini di ogni civiltà, della parola.
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