Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino
Sorrento - La statua di Sant’Antonino è salva. I restauratori sono riusciti a evitare il crollo del monumento, dedicato al santo patrono della città, che svetta in piazza Tasso. Ma per la fine dei lavori bisognerà attendere ancora qualche settimana. Non sono pochi i problemi che la statua ha evidenziato negli ultimi tempi. Il blocco di tufo dal quale lo scultore Torresi ricavò l’immagine di Sant’Antonino è risultato spaccato in più punti. Quella che sembrava una statua monolitica era invece composta da cinque o sei parti assemblate alla meno peggio. Il direttore dei lavori, Rosario Fiorentino, e il direttore tecnico, Andrea Porzio, hanno individuato la principale causa dei problemi: a lesionare il tufo è stato il ferro. In passato, infatti, la statua di Sant’Antonino è stata oggetto di interventi conservativi condotti utilizzando il cemento armato. Con il passare del tempo e con l’esposizione alle intemperie, il ferro dell’armatura si è ossidato e dilatato, danneggiando così il tufo. Senza contare le incrostazioni e la sporcizia che si sono stratificate sulla superficie. Ecco perché, con il placet della Soprintendenza, i restauratori hanno dovuto rinforzare la statua con barre verticali e orizzontali in fibra di vetro. In più, sulla superficie del monumento è stata applicata una formatura in poliuretano per ridurre al minimo i rischi di crollo. Ora, dopo più di un mese di lavori, l’obiettivo è stato finalmente centrato. Non resta che attendere la ricostruzione delle parti mancanti della superficie, dopodiché il momunemto tornerà all’antico splendore. «Abbiamo utilizzato materiali che non danneggiano la statua – precisa Rosario Fiorentino - le tecniche seguite sono reversibili: se, tra cent’anni, dovessero emergere tecniche più valide, queste potranno essere attuate senza alcuna conseguenza negativa».
Per mettere in sicurezza la statua e tenere insieme i vari «pezzi», tra l’altro, sono state utilizzate fibre di vetro prodotte da un’azienda specializzata di Castellammare: quello della statua di Sant’Antonino è a tutti gli effetti un restauro «a chilometro zero», realizzato grazie al lavoro di maestranze e all’utilizzo di materiali prodotti dalle ditte della penisola sorrentina e dell’area stabiese. Ma i problemi emersi durante i lavori hanno fatto lievitare i costi del restauro, interamente finanziato dal Rotary Club. Ragion per cui i vertici dell’associazione hanno rivolto un appello a tutti i sorrentini che portano il nome del patrono: offrire un contributo economico perché i lavori possano proseguire e concludersi al più presto. «La statua presenterà tratti artistici ancora più nitidi di quelli che la caratterizzavano sia quando era collocata sulla sommità della porta del Piano sia quando fu spostata in piazza Tasso – sottolinea il presidente del Rotary Club Gaetano Spasiano –. Ai sorrentini chiediamo di sostenere un intervento che punta a valorizzare la storia locale e a offrire un degno biglietto da visita ai turisti».
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