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mercoledì 4 giugno 2014

Addio «cartolina», si tagliano i «pini simbolo» della Penisola sorrentina

Motivo: sono pericolanti. Ma il Wwf protesta: il taglio di quegli alberi aumenta il rischio di frane 

Fonte: Il Corriere del Mezzogiorno 

Vico Equense - Il panorama della Penisola sorrentina non sarà più lo stesso. È in corso, infatti, l’abbattimento dei due maestosi pini secolari di Seiano, una delle frazioni di Vico Equense, che caratterizzano in maniera inconfondibile il paesaggio. Le motoseghe sono entrate in azione, in esecuzione di una ordinanza firmata il 20 maggio dal sindaco Gennaro Cinque. Epilogo di una vicenda complessa, iniziata circa un anno fa. LA PERIZIA - Risale, infatti, al 30 maggio 2013 l’istanza al Comune di Giacomo Rita, proprietario del fondo in cui insistono i due maestosi alberi, affinché autorizzi l’abbattimento di entrambi. Rita correda la domanda con due perizie di parte - la prima di un agronomo, la seconda di un geologo – dalle quali si evincerebbe che i pini sono a rischio crollo e rappresentano un pericolo per la pubblica incolumità. Il Comune dà via libera, ma a gennaio 2014 il Wwf chiede ed ottiene la sospensiva del provvedimento. Claudio d’Esposito, presidente del Panda in costiera, lamenta “difetto di istruttoria timori ingiustificati”. Sottolinea, inoltre: «I pini presentano chiome rigogliose con verticalità perfetta». Esibisce la perizia di un agronomo, Francesco Paolo Buonocunto, il quale scrive: «L’intervento di taglio sicuramente determinerà un aumento del rischio di dissesto da frana da scivolamento, in quanto renderà vano il potere imbrigliante dell’ingente apparato radicale tuttora in essere su un versante in materiale parzialmente sciolto ed incoerente, con vegetazione di alto fusto già scarsa». L’amministrazione comunale, dunque, blocca l’abbattimento. Il proprietario del fondo, Rita, a questo punto invia una diffida al Comune, tramite avvocato, chiedendo all’amministrazione di revocare l’ordinanza e declinando ogni responsabilità “per il denunciato pericolo”.


I RISCHI PER I FABBRICATI - Tornano però alla carica i proprietari di un fabbricato che insiste nell’area sottostante i pini, che mobilitano il proprio agronomo di fiducia, Raffaele Starace. Quest’ultimo torna a sottolineare il rischio che quegli alberi cadano e provochino danni. Il Comune invia sul posto un geometra ed il comandante dei vigili, i quali danno credito alla perizia di parte dell’agronomo Starace. Il 3 giugno mattina entrano in azione le motoseghe. Nella serata gli alberi sono ancora in piedi, anche se uno di essi già privo della gran parte dei grossi rami.
LA DIFFIDA DEL WWF - Il Wwf tenta l’ultima carta e diffida il Comune dal proseguire nell’abbattimento delle grosse piante. «Manca il parere della Soprintendenza» dice d’Esposito, «ed i tecnici del Comune che hanno effettuato il sopralluogo, avvalorando la perizia dell’agronomo del privato, non avevano alcuna competenza specifica in materia. Trattasi, infatti, di un geometra e di un dirigente dei vigili urbani». Il sindaco respinge le critiche: «Spiace anche a me, ma non c’era soluzione possibile». Spariti gli alberi, il proprietario del fondo, secondo quanto prevede l’ordinanza, dovrà sostituirli con «essenze arboree tipiche della macchia mediterranea». Dai pini giganti, teme chi ama la costiera, si passerà alle pianticelle nane.

1 commento:

  1. ...pura e semplice disinformazione:

    1) il geologo non è un tecnico abilitato ad esprimere valutazioni in merito alla stabilità degli alberi (anche se è del CNR o del CCC)

    2) i tecnici del comune che oggi dicono non sono in grado di “leggere” le carte, quando si trattava di “leggere” le loro non abilitate carte andavano bene

    3) è stata fatta una ordinanza di pericolo AD HORAS per la qual cosa non occorre il parere della soprintendenza

    Tanto dovevo per la disinformazione e tendenziosità delle cose che si sta facendo

    Ma nessuno pensa ai vecchietti che abitano nel fabbricato sotto, che era lì da almeno 100 anni prima che venissero impiantati i pini??!

    Saluti a tutti raffaele starace

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