L'organizzazione ambientale la denunciato alla Procura di Torre Annunziata la pessima qualità delle acque in prossimità delle spiagge. E sollecita accertamenti sul funzionamento del depuratore di Massa Lubrense e della condotta fognaria consortile di Punta Gradelle, tra Meta e Vico Equense, oltre all’attuazione delle procedure di bonifica dell’area
Fonte: Vincenzo Iurillo da Il Fatto Quotidiano
Persino l’incantevole Baia di Ieranto, gioiello del Fai tutelato dai vincoli del Parco Marino diPunta Campanella, nella settimana di ferragosto appariva così: con strane e sospette chiazze di schiuma biancastra. Ed ancora: acque verdi e spumose nel tratto di costa denominato ‘Miglio Blu’ diMassa Lubrense, da Marina della Lobra sino a San Montano.
Macchie bianche-giallognole con scaglie di sostanze marroni in sospensione. Carta igienica, pannolini e assorbenti nelle spiagge prossime ai canali di scolo. Il mare della Regina Giovanna aSorrento che il 16 agosto si è presentato con una densa chiazza di schiuma bianca. Acque schiumose e marroni a Meta di Sorrento, il paese del comandante Schettino. Depuratori in affanno e mare maleodorante. Altro che ‘Torna a Surriento’: secondo il dossier fotografico a corredo di un esposto alla Procura di Torre Annunziata firmato dal Wwf, è stata un’estate orribile per la qualità delle acque della costiera sorrentina.
Un’estate che ha fatto scappare i bagnanti. “Lì dove il mare luccica e tira forte il vento”, cantavaLucio Dalla. Negli stessi luoghi ora galleggiano rifiuti. Le foto parlano da sole. L’esposto, redatto dal presidente della sezione locale Claudio D’Esposito, sollecita accertamenti sul funzionamento del depuratore di Massa Lubrense e della condotta fognaria consortile di Punta Gradelle, traMeta e Vico Equense, e l’attuazione di tutte le procedure di bonifica dell’area marina e terrestre.
I rilievi dell’Arpac hanno confermato la balneabilità delle acque, la cui ‘sporcizia’ potrebbe dipendere da alcuni scarichi abusivi non ancora individuati. Ma D’Esposito del Wwf invita a non minimizzare e individua le cause del fenomeno “nell’assenza di controlli incisivi e nel probabile cattivo funzionamento degli impianti di trattamento delle acque reflue in gestione alla Gori. E anche sulla capacità tecnico-organizzativa dei gestori di far fronte a eventuali guasti o imprevisti della rete idrico-fognaria ci sarebbe da dire: dalle segnalazioni di fuoruscita di liquami all’intervento risolutivo in qualche caso sono trascorsi anche cinque giorni”. Mentre si attende per la fine del 2015 il completamento del nuovo depuratore di Punta Gradelle, atteso da trent’anni, che manderà in pensione il depuratore di Sorrento.
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