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mercoledì 17 settembre 2014

Monte Faito, il Comune di Castellammare di Stabia attacca la giunta Caldoro

Castellammare di Stabia - "L'amministrazione della città di Castellammare di Stabia esprime profondo rammarico e sconcerto per la decisione del presidente Caldoro e della sua giunta di fuggire dalle proprie responsabilità in merito al necessario rilancio del Monte Faito". Lo si legge in una nota stampa diffusa dalla segreteria del sindaco, che prosegue. "Dopo 6 mesi di incontri inutili, seguiti puntualmente da comunicati stampa trionfalistici dell'assessore Sommese, nel mese di agosto con delibera di Giunta regionale n. 339 del giorno 8.8.2014 il presidente Caldoro ha approvato "unilateralmente" uno schema di protocollo d'intesa per trasferire in comodato d'uso il Monte Faito ed il complesso di immobili presenti sullo stesso ai comuni di Castellammare, Vico Equense e Pimonte accollando loro le spese di manutenzione. Il comune stabiese in tutte le sedi aveva manifestato la propria contrarietà a questa scelta irresponsabile che mette seriamente a rischio le possibili prospettive di rilancio di un asset strategico, come il Faito, per l'economia turistica dell'intero comprensorio". "Come possono tre Comuni -commentano il Sindaco e gli assessori Corrado ed Auricchio affrontare le problematiche della riapertura della Funivia, della manutenzione delle aree boschive, del recupero del patrimonio immobiliare, della sicurezza, del rifacimento di chilometri di strade? Dove la regione Campania non riesce o non vuole intervenire dovrebbero con la bacchetta magica intervenire tre Sindaci? Quando non si ha il coraggio di affrontare le questioni politiche che riguardano pezzi di territorio e comunità di cittadini si convocano i tavoli tecnici, si perde tempo, con un gioco di puro illusionismo si simula un impegno concreto per la risoluzione del problema, per poi arrivare a partorire soluzioni inaccettabili."
 
"In questo quadro - prosegue la nota - si inserisce l'altra presa in giro relativa alla funivia del monte Faito, questi i fatti: l'assessore regionale Vetrella, nel 2013 chiude l'impianto ed annuncia lo smantellamento dello stesso; dopo qualche mese interviene il suo collega di giunta, l'assessore Sommese, convocando un tavolo istituzionale con i comuni di Castellammare, Vico Equense e Pimonte ed annuncia urbi et orbi la volontà del suo assessorato di intervenire con proprie risorse per sostenere i costi di gestione a carico della società regionale Eav. Dopo quattro mesi si comunica la "scoperta" dell'impossibilita' economica dell'assessorato al Turismo della regione Campania di intervenire sui costi di gestione e viene accantonata l'idea di individuare con procedure ad evidenza pubblica soggetti interessati alla gestione economica della Funivia, dei boschi e dei complessi immobiliari del Faito". "E' venuto il momento dell'estrema chiarezza -concludono il Sindaco e gli assessori Corrado ed Auricchio- la Regione Campania e la Provincia di Napoli, proprietari del Faito, devono assumersi fino in fondo le proprie responsabilità, non possono certo pensare che il suo rilancio si sostanzi nello scaricare sul Comune di Castellammare la manutenzione delle aree boschive e nel coinvolgimento di qualche cooperativa sociale per il recupero degli immobili regionali; su questo punto l'amministrazione comunale ha sempre sostenuto, in maniera seria, la necessità di predisporre, nel quadro di un disegno strategico ampio, un bando aperto per ricercare sul mercato nazionale ed internazionale soggetti privati, esperti del settore, che possano realmente rilanciare con investimenti consistenti sia la Funivia sia gli immobili di proprietà pubblica. Questa era e rimane la nostra posizione. Respingiamo al mittente l'offerta "trappola" di concessione in comodato d'uso mai concordata anzi osteggiata dall'ente comunale e al tempo stesso chiediamo con forza la riapertura della Funivia e il rilancio del Faito sempre disponibili a dare tutto il nostro contributo d'idee. Su questi temi si misura la capacità dell'attuale amministrazione regionale di governare il territorio; essa non può sfuggire dalle proprie responsabilità in piena campagna elettorale" concludo Cuomo, Corrado e Auricchio.

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