Ciro Borriello e Gennaro Cinque |
“Bisogna rendersi conto che con la costituzione dell’Ato Napoli 3, i Comuni diventano finalmente protagonisti in un settore nevralgico quale è quello dei rifiuti. Per questo ho deciso di invitare i miei colleghi che ancora non l’hanno fatto, a firmare la convenzione, strumento propedeutico alla costituzione dell’ente d’ambito che mette assieme 59 città che hanno mostrato una buona attenzione alla raccolta differenziata, con una media del 45% e con picchi del 65-70%”. E’ il concetto alla base della missiva inviata nei giorni scorsi dal sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, ente capofila del costituendo organismo che mette assieme diversi comuni della provincia di Napoli che a partire dal primo gennaio 2015 dovranno avere una propria autonomia gestionale nello smaltimento dei rifiuti prodotti. Dopo la riunione svoltasi giovedì scorso a palazzo Baronale, il primo cittadino – sulla scorta di quanto emerso nel corso del dibattito – ha deciso di rompere gli indugi e invitare quei Comuni che ancora non hanno firmato la convenzione (ratificata lo scorso 13 maggio da ventuno enti locali) a “sottoscriverla quanto prima, quale indispensabile passaggio propedeutico alla costituzione dell’Ambito”. La lettera è stata inviata ai sindaci di Agerola, Boscotrecase, Brusciano, Camposano, Carbonara di Nola, Casamarciano, Casola di Napoli, Castello di Cisterna, Cicciano, Cimitile, Lettere, Liveri, Mariglianella, Massa di Somma, Massalubrense, Meta di Sorrento, Nola, Ottaviano, Palma Campania, Piano di Sorrento, Pimonte, Pomigliano d’Arco, Pompei, Portici, Roccarainola, San Gennaro Vesuviano, San Paolo Belsito, San Vitaliano, Santa Maria la Carità, Sant’Agnello, Saviano, Scisciano, Sorrento, Terzigno, Vico Equense e Visciano: “Nel corso dell’ultimo incontro – è scritto – si è convenuto di procedere con speditezza alla effettiva costituzione dell’Ambito per l’esercizio in forma associata delle funzioni di organizzazione del servizio di gestione dei rifiuti”. Il sindaco di Vico Equense, Gennaro Cinque, non ha sottoscritto, la convenzione.
I Comuni della penisola sorrentina hanno deciso, assumendosi un rischio, di non siglare per ragioni su cui non intendono transigere. La convenzione è stata redatta dalla regione Campania così come prevede la legislazione statale che assegna ai comuni la titolarità delle funzioni fondamentali, tra le quali "l'organizzazione e la gestione dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani” e stabilisce che la gestione avvenga in forma obbligatoriamente associata assegnando alla regione il compito di organizzare lo svolgimento dei servizi pubblici locali attraverso la definizione del perimetro degli ambiti territoriali ottimali e l'istituzione degli enti di governo degli stessi. L’obiettivo è quello di conseguire economie di scala e un migliore utilizzo delle risorse disponibili (efficienza gestionale) oltre che una maggiore economicità del servizio. Ma molti Comuni hanno da subito contestato la legge di riordino, ponendo interrogativi sull’efficacia e soprattutto sulle ripercussioni della legge sui Municipi e sugli utenti a causa del rischio di aumento della tassazione. Tra i primi a ribellarsi alla riorganizzazione c’è l’area della penisola sorrentina. I sindaci hanno redatto un sintetico ma puntuale documento in cui spiegano tutte le ragioni del no. Prima di tutto si sottolinea la mancanza di una discussione preliminare in cui si sarebbero potute analizzare le peculiarità di ciascun territorio coinvolto. In secondo luogo, per gli amministratori bisogna ridiscutere la questione tariffaria, perché non si possono chiedere eguali tariffe a tutti i paesi (questa la sintesi del pensiero dei sindaci) così azzerando le distinzioni tra virtuosi e non virtuosi della differenziata. E proprio in merito alla differenziata nel documento si afferma che la convenzione è contraria “al principio di piena responsabilità dei territori e delle aree” a cominciare dalla politica di riduzione dei rifiuti. “Al prossimo incontro –continua Ciro Borriello – dovremo essere pronti per costituire l’Ato. A mio avviso, e su questa linea ho trovato d’accordo altri colleghi sindaci, sono diversi i punti che ci devono spingere ad accelerare in tal senso e ad evitare che vi possano essere enti commissariati dalla Regione perché inadempienti. In primis l’autonomia gestione in un settore da sempre nevralgico per le amministrazioni non solo della provincia di Napoli. Abbiamo di fronte, e questo lo ribadirò sempre, un’occasione unica che non va persa. Anche perché non partiamo da zero: assieme si mettono 59 comuni che hanno mostrato, chi più chi meno, una certa attenzione al tema della raccolta differenziata, che di media tocca il 45% nell’intera area interessata dall’Ato 3, con margini di miglioramento una volta varato appieno l’Ambito. Senza dimenticare che con la costituzione dell’Ato 3, non avremo più il ‘peso’ di Napoli, con i suoi tanti abitanti e la disabitudine di molti a fare la differenziata. Così facendo, è una convinzione diffusa tra i sindaci, si andrà in contro a un servizio più efficace ed economico e soprattutto meglio organizzato. Dal punto di vista politico, infine, la mia amministrazione ha subito mostrato attenzione verso questa opportunità, tanto da convocare un primo incontro poche settimane dopo il nostro insediamento: finora, non a caso, ci siamo fatti promotori di quattro confronti aperti a tutti i sindaci della Napoli 3”. Concetti che Ciro Borriello ha voluto esprimere nella sua missiva anche ai primi cittadini di quei Comuni che hanno già sottoscritto la convenzione: oltre a Torre del Greco sono Anacapri, Boscoreale, Capri, Castellammare di Stabia, Cercola, Comiziano, Ercolano, Gragnano, Poggiomarino, Pollena Trocchia, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, Sant’Anastasia, Sant’Antonio Abate, Somma Vesuviana, Striano, Torre Annunziata, Trecase, Tufino e Volla.
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