Vico Equense - Il 25 novembre ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
La sua istituzione, il 17 dicembre del 1999, da parte dell’ONU fu un punto di arrivo per l’affermazione dei diritti di genere, ma anche di partenza verso l’eliminazione di un male subdolo che, ancora oggi, fa vittime a tutte le latitudini dentro e fuori le mura domestiche.
Purtroppo,il brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal continua a perpetuarsi in ogni femminicidio, che inquieta la nostra quotidianità con sempre maggiore frequenza.
La morte o anche il ferimento di madri, mogli, figlie, sorelle, amiche deve generare un desiderio di riscatto e di denuncia in tutte.
Noi donne dobbiamo l’impegno quotidiano in questa battaglia alle nostre figlie, alle nostre madri, alle nostre sorelle, alle nostre amiche, che piangono in silenzio e hanno vergogna di mostrare la loro umiliazione.
La violenza umilia chi la fa e la perpetra, ma chi ha coscienza di vedere i suoi diritti calpestati ha il dovere verso se stessa di parlare a chi può aiutarla.
La solidarietà tra donne deve sostanziarsi di ascolto, attenzione e informazione.
Le cronache dicono che di silenzio si muore: si muore di femminicidio.
Difendiamoci ogni qualvolta vediamo violati i più elementari diritti di genere.
Informiamoci e informiamo.
Cerchiamo il modo di spezzare una catena di dubbi, scrupoli infondati e inutili comprensioni.
A volta più che aiutare gli altri come vorrebbero fare, sono le donne, che meritano aiuto. Bisogna che esse stesse sappiano riconoscere il momento di chiederlo e di far valere i loro diritti di genere.
Diamoci da fare come madri, figlie, sorelle,amiche e donne, perché cambino i cuori, le menti e le leggi.
La Commissione per le Pari opportunità - Vico Equense
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