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domenica 30 novembre 2014

La fine di un ecomostro dopo oltre cinquant’anni di attesa

Gennaro Cinque: “Oggi ha vinto la tutela dell’ambiente” 

Vico Equense - La campagna per la difesa del paesaggio messa in campo dall’Amministrazione comunale di Vico Equense, segna una tappa determinante: la demolizione dell’imponente struttura nella baia di Alimuri. Alle 13.30, di oggi, sono stati spazzati via 18 mila metri cubi di cemento dell’albergo mai ultimato. “Oggi ha vinto la tutela dell’ambiente. Una bella lezione per tutti i nemici del paesaggio, i cementificatori delle coste e gli speculatori senza scrupoli. La demolizione di uno degli ecomostri più noti in Italia, rappresenta il ripristino della legalità in uno degli angoli più belli della penisola sorrentina”, così ha commentato il Sindaco di Vico Equense Gennaro Cinque, l’abbattimento di un simbolo della lotta all’abusivismo edilizio. Lo scheletro dell'ecomostro di Alimuri dal 1964 ferisce una delle baie più belle del golfo di Napoli, nel pieno della penisola sorrentina. Si trova sulla costa di Vico Equense, e nelle intenzioni di chi lo costruì, aveva la pretesa di essere un grande albergo quasi sul pelo dell’acqua. Cento camere, piscina olimpionica, minigolf. La tormentata storia dell’ecomostro di Alimuri, cominciata mezzo secolo fa, si conclude oggi con la demolizione dell’immobile ritenuto illegittimo perché più piccolo rispetto a quello progettato. La scoperta che il rudere non rispetta la licenza edilizia originaria è stata fatta dall’Assessore Antonio Elefante, che sin dall’inizio del suo insediamento nell’esecutivo del Sindaco Cinque si è occupato, con una delega specifica, del manufatto che da decenni deturpa il litorale vicano al confine con Meta. In tutti questi anni sono stati fatti numerosi tentativi da parte di vari enti per giungere al traguardo della demolizione, tutti andati a vuoto. In realtà è stata seguita una strada sbagliata poiché basata su un presupposto falso. Si è sempre cercato l’accordo con i proprietari, dando per scontata la legittimità dell’opera.
 
“Abbiamo, invece, scoperto – rileva l’Assessore ai lavori pubblici Antonio Elefante - che l’immobile non è conforme all’unico titolo paesaggistico rilasciato nel ’63. Pertanto l’immobile è del tutto illegittimo”. Le microcariche da 50 grammi, sono state poste secondo un progetto ben preciso. Le prime hanno colpito i pilastri centrali, facendo implodere la costruzione su se stessa, poi tutte le altre, in modo da creare un effetto domino che ha prodotto il collasso strutturale del manufatto. “Oggi – commenta l’Assessore Elefante - è stata una bella festa. Tutti devono gioire per quello che è accaduto. Questo evento straordinario, tanto desiderato e tanto atteso da tutti, non si è verificato a caso. I ringraziamenti devono essere rivolti a tutti quelli che hanno creduto fermamente in questa iniziativa anche un po' folle, ma seria e legittima, e che insieme con noi hanno lavorato sodo in questi sette mesi. Il passato di questa brutta vicenda – aggiunge Elefante - non ci appartiene più e consegniamo, per il futuro, alle giovani generazioni due insegnamenti: il primo è che in questa Italia devastata dai problemi e dalla rassegnazione, esiste ancora spazio per rinnovarsi e cominciare daccapo a fare delle cose serie; il secondo è che non si commettano più errori di questo tipo, perché l'ambiente e la natura devono essere sempre considerati come parte integrante del nostro stesso futuro”, conclude l’Assessore ai lavori pubblici Antonio Elefante. “Vico Equense per propria scelta, – dichiara l’Avv. Benedetto Migliaccio, Vice Sindaco con delega all’Urbanistica - in piena autonomia, e quindi senza ordine della Magistratura, diffida del Prefetto o spinta condizionante di Associazioni, ha deciso di stanziare le risorse (da anticipare) per l’ abbattimento dell’Ecomostro che da 50 anni inquinava una delle “visioni sublimi” che offre il suo paesaggio costiero, collinare e montano. La sua permanenza era incompatibile con lo Spirito di una Città che, recuperando anche qualche errore del passato, vuole porsi come “Destination” per l’eccellenza del Paesaggio, la Storia l’Arte, la Cultura ed i prodotti del Territorio, e per far apprezzare il “genius loci” nel lavoro dei suoi uomini. La demolizione dell’Ecomostro di Alimuri – conclude l’Avv Migliaccio - è una decisione culturale più ancora che politica che appartiene solo alla Città ed alla sua Amministrazione, ed espone all’attenzione nazionale un sano momento di crescita e sviluppo della Comunità locale; altrimenti lo scheletro del Mostro sarebbe rimasto lì ancora per chissà quanto.” Abbattuto l’ecomostro, per il futuro, il Comune di Vico Equense intende rilanciare l’area senza contropartite per i proprietari.

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