Pessima annata per la penisola sorrentina. Olio d'oliva extravergine come l'oro
Penisola sorrentina - Addio all’oliera in bar, ristoranti, mense e pizzerie: entra in vigore da oggi l’obbligo del tappo antirabbocco per i contenitori di olio extravergine di oliva serviti nei pubblici esercizi. La misura di trasparenza è volta a impedire che le vecchie oliere siano riempite o allungate con prodotti diversi da quelli indicati o con olio straniero spacciato per italiano. A ricordarlo è Coldiretti. Il tappo antirabbocco è previsto dalla dalla legge europea 2013 bis approvata dal Parlamento e pubblicata sul supplemento n.83 della Gazzetta Ufficiale 261.
Secondo il provvedimento, gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati – sottolinea la Coldiretti – in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato nell’etichetta. La legge prevede anche sanzioni per chi non userà oliere con tappo antirabbocco che vanno da 1 a 8mila euro e la confisca del prodotto. Quella del 2014 è un’annata olivicola da dimenticare per la penisola sorrentina. Ad oggi si stima un
calo della produzione di olio pari a circa il 75 per cento. Dati allarmanti sui quali ha influito pesantemente l’eccezionale
grandinata del 22 luglio scorso, che ha reso vane le lotte per la difesa dalle tipiche malattie dell’olivo. Chicchi di
grandine grandi quanto una noce che si sono abbattuti con una forza inaudita su circa l’80 per cento del territorio
dedicato all’olivicoltura provocando profonde incisioni sui rami delle piante e, soprattutto, sui teneri frutti che sono
completamente marciti.
Un danno economico enorme per le 4.000 aziende agricole produttrici di olio e la ventina di frantoi che operano tra i
Monti Lattari e la penisola sorrentina.
La conseguenza è l’impennata dei prezzi. L’anno scorso il costo di un litro di olio
si aggirava tra i 5 ed i 6 euro, mentre ora tende a salire verso i 10-11 euro. Incrementi più consistenti, inoltre,
potrebbero interessare le bottiglie di olio biologico e di olio extravergine d’oliva dop-penisola sorrentina.
Crisi che, ovviamente, coinvolge anche i frantoi, per i quali si prospetta una chiusura anticipata con il conseguente
licenziamento per le centinaia di addetti alle varie fasi della molitura.
Allarme che coinvolge anche i consumatori con il rischio dell’invasione sul nostro territorio di oli, anche lampanti,
provenienti da Spagna e Grecia, o da paesi extraeuropei e del Nord-Africa
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