Le amministrazioni comunali della penisola sorrentina non si opposero agli aumenti
Penisola sorrentina - Stop fino al 28 gennaio 2015 alla riscossione delle fatture relative alle «partite pregresse ante 2012» della Gori. Nuova proroga di 30 giorni per i 500 mila utenti dell'area sarnese e vesuviana chiamati a pagare le bollette per consumi arretrati. «Accogliendo la richiesta del commissario straordinario dell'Ente d'ambito sarnese vesuviano Carlo Sarro — scrive la Gori in una nota — proseguiremo il positivo confronto istituzionale apertosi, al fine di approfondire le segnalazioni e le osservazioni trasmesse da diversi sindaci dell'Ato 3 Campania». Il confronto tecnico in corso tra Gori, Regione, Autorità per l'energia elettrica è stato avviato dopo le proteste di utenti, sindaci e associazioni di consumatori. L'Ente d'ambito sarnese vesuviano ha comunicato che occorre un'ulteriore proroga di trenta giorni del termine entro il quale concludere i lavori del tavolo tecnico aperto e che, pertanto, si rende opportuno un nuovo differimento della riscossione delle bollette relative alle «partite pregresse ante 2012». Tuttavia le amministrazioni comunali della penisola sorrentina non si opposero alla manovra sulle partite pregresse 2006/2011, documento quadro oggi posto alla base di tutta questa storia che si ripercuote sugli utenti con un “rientro” quantificabile in media da 80 a 500 euro su ogni singola fattura spedita a casa dei clienti Gori che usufruiscono del servizio dal 2012. Dissero si alla delibera chiave, approvata il 27 ottobre 2012 all’hotel Holiday Inn di Napoli, che poi ha portato Sarro a stabilire la ripartizione degli arretrati i Comuni di Sorrento con il suo Sindaco Giuseppe Cuomo, Massa Lubrense, con il consigliere Alessio Persico, Meta, con l'attuale sindaco ma all'epoca assessore Giuseppe Tito, Piano di Sorrento, votò il consigliere Alberto Maggio e Vico Equense, con l'assessore al bilancio Antonio Di Martino, Sant'Agnello assente, in quel periodo era ente commissariato.
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