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lunedì 29 dicembre 2014

Processo WWF vs GORI per inquinamento del mare: reati prescritti anche stavolta!

WWF: “Uno schiaffo a tutti gli abitanti della Penisola Sorrentina. Grave l’assenza dell’Amministrazione e del Parco Marino: vale ancora la pena denunciare?” 

Meta - La recente sentenza in appello che vedeva costituito in giudizio il WWF Penisola Sorrentina contro gli ex vertici della GORI ha visto gli imputati assolti dal reato di scarico senza autorizzazione provinciale di acque altamente inquinate dalla vasca di sedimentazione del depuratore di Torca nel rivolo Zappino, che a cielo aperto e per cascata si riversava nello spazio marino sottostante, e prescritti per decorrenza dei termini gli altri gravi reati. In particolare si è prescritto il reato (art. 734 c.p.) di alterazione, tramite scarico a mare di reflui altamente inquinati del rivolo Zappino, delle bellezze naturali del luogo sottoposto a vincolo paesaggistico ex lege 431/85, con un vero e proprio deturpamento dell’intera area, interessata da uno sversamento a cascata di reflui, e dalla presenza di vaste chiazze di densa e fitta schiuma, in sospensione sulla superficie marina, con gravissimo impatto estetico/ambientale, per la bellezza ed il pregio della zona, nonché con distruzione della flora sottomarina e trasformazione naturale dell’habitat relativo, con trasformazione della colorazione della acque, interessate da un innaturale aspetto torbido, e il reato (p. e p. dall’art. 19 comma 3 lett b, L. 394/1991) consistente nel cagionare l’alterazione dell’ambiente geofisico e delle caratteristiche chimiche ed idrobiologiche delle acque marine sottostanti lo scarico abusivo.
 
Al processo contro la Gori tra i gravi assenti l’Area Marina Protetta Punta Campanella, nelle cui acque si riversava la fogna, e l’Amministrazione Comunale di Massa Lubrense, come pure tutti gli esercenti ed imprenditori balneari che da tale condotta criminosa hanno ricevuto danni economici e di immagine. Non è la prima volta che il WWF denuncia l’inquinamento delle acque marine della penisola sorrentina e, nonostante si riesca ancora una volta a dimostrare i fatti poi, come da copione, i reati si prescrivono per decorrenza dei termini!!! Era già successo col depuratore di Marina Grande a Sorrento nel procedimento n. 9498/02, nei confronti del sindaco di Sorrento Marco Fiorentino e del direttore della GORI s.p.a. Malavenda Pasquale, dove si rilevò la presenza di un «elevato numero di colonie di organismi microbici di origine fecale e tensioattivi anionici (saponi)» oltre ad «alte concentrazioni di rame» e si accertò che «il depuratore di Marina Grande non era in grado di procedere adeguatamente alla depurazione delle acque» ciononostante il Sindaco non mise il divieto di balneazione a tutela della salute dei bagnanti, tuttavia in ragione del tempo trascorso il delitto di omissione di atti d’ufficio come pure gli ulteriori altri reati ravvisabili (artt. 137 co. 5 dlgs. 152/06, 674, 734, 635 c.p.) si estinsero per decorso del termine di prescrizione. Duro il commento di Claudio d’Esposito – Presidente del WWF Penisola Sorrentina: “Ancora una volta gli inquinatori sono stati assolti per prescrizione ed è stato violato il principio comunitario fondamentale chi inquina paga. Questa sentenza è un vero e proprio schiaffo ai cittadini: il nostro mare è stato pesantemente inquinato ed è stata messa in pericolo la salute dell’ecosistema e dei bagnanti. È assolutamente avvilente per gli ambientalisti riuscire ogni volta a dimostrare di avere ragione ma senza che, alla fine, nessuno paghi per avere avvelenato il mare, la terra e l’aria. Purtroppo prendiamo atto che la via giudiziaria per la difesa dell’ambiente è fallimentare in Italia, come dimostra anche la recente sentenza emanata sulla discarica di Bussi dove il WWF segue il processo come persona offesa dal 2006 e parte civile dall’anno 2009 per un’intera valle letteralmente massacrata dalla chimica… o come è già avvenuto con l’esito del processo Eternit di poche settimane fa. È assolutamente necessaria una seria riforma della giustizia penale e l’approvazione dei delitti ambientali. Nelle more resta seriamente da chiedersi se, in questo paese, conviene ancora denunciare? Alle autorità resta da domandare cosa devono fare i cittadini per difendere la loro salute?” Ma la cosa che più scoraggia nella nostra penisola sorrentina è l’atteggiamento degli amministratori e di taluni sindaci che, invece che tutelare la salute del mare e dei cittadini, si preoccupano spesso di nascondere l’evidenza e di denunciare e/o minacciare a mezzo stampa chi denuncia. Accadde a Sorrento con il sindaco Marco Fiorentino che denunciò per diffamazione a mezzo stampa il Corriere del Mezzogiorno e il giornalista Luca Marconi, per aver osato scrivere che il mare di Sorrento era inquinato (causa n. 26608 R.G.O. 2004). Giova ricordare come una sentenza esemplare (n. 12894/12 sez. VIII del Tribunale di Napoli) rigettò al mittente la richiesta del Comune sancendo il diritto inalienabile di un giornalista a fare il suo mestiere, chiarendo come il mare di Sorrento fosse effettivamente inquinato! È accaduto di recente anche a Massa Lubrense dove alle notizie di inquinamento (che interessò per un solo giorno (?) secondo l’ARPAC anche la mitica Baia di Ieranto) il Sindaco e i suoi “fedelissimi” si sono scagliati, con minacce a mezzo stampa, contro il WWF Penisola Sorrentina ed il suo legale rappresentante, reo di aver osato mettere in dubbio la qualità delle acque proprio di quel mare dove sventola, da sempre, la famigerata Bandiera Blu. E quando il WWF ha messo il naso (e non solo) nel meccanismo di attribuzione di tale agognato vessillo, andando a spulciare i vari questionari compilati “allegramente” e inviati alla FEE, le invettive e gli anatemi contro i “sedicenti ambientalisti del Panda nemici del popolo” si sono moltiplicati. “Sono ormai 12 anni che il WWF denuncia con coraggio, costanza e tenacia, una situazione di grave e continuo inquinamento delle acque della Costiera, che rischia di mettere a dura prova le capacità di auto-depurazione del mare. La domanda da porsi è: quando il WWF denuncia che il mare è inquinato, dove sono i sindaci, il Parco marino, gli albergatori e gli imprenditori balneari? I sindaci e gli amministratori sanno solo denunciare chi denuncia o minacciare di farlo a mezzo stampa? Per non parlare dell’attribuzione della fantomatica Bandiera blu o di tutti i finanziamenti pubblici chiesti ed ottenuti per la salute del mare? Se fossero stati tutti insieme parte civile nel processo contro gli ex vertici della GORI responsabili di avere inquinato il nostro mare, forse la prescrizione dei reati sarebbe stato il male minore?”

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