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giovedì 1 gennaio 2015
La Frasca nel cuore di Castellammare, tra musiche popolari e atmosfere care a Viviani
Castellammare di Stabia - La Frasca nel centro antico di Castellammare di Stabia. La celebrazione di ottocentesca memoria, in cui ritornano dal passato i costumi e gli strumenti musicali tipici della Napoli borbonica, protagonista della Paranza di 'O Lione, iniziativa promossa dall'associazione Myo e dal comitato Centro Antico sabato 3 gennaio 2015 a partire dalle ore 20.
Una tradizione storica, molto rinomata in alcuni comuni dell'area vesuviana, che però ha uno stretto legame con la città stabiese: basti pensare che Raffaele Viviani ne ha raccontato le usanze in più di una occasione.
Un rito beneaugurante, in cui si fondono perfettamente spirito pagano e atmosfere vivianesche: da un lato si cerca con formule (riprese da un antico incunabolo, tramandato di padre in figlio da più di cent'anni) e danze apotropaiche, di metter via agli affanni dell'anno trascorso, abbandonandosi ai prosaici piaceri della tavola; dall'altro nella rappresentazione scenica rivive la dolorosa esistenza di quei “poveri cristi” dell'era borbonica (così vicini ai diseredati del grande drammaturgo) che giravano, con l'iridato arbor sacro ad Apollo, per le case dei ricchi, mendicando cibo in cambio di una danza benaugurante.
Da qui muove l'ancestrale tradizione de "La Frasca”, tramandata oralmente di padre in figlio, il cui prezioso patrimonio storico-antropologico è entrato a far parte della celebre collezione esposta al Museo delle Feste e delle Tradizioni Popolari di Caserta Vecchia. E' stato, altresì, di recente, oggetto di studio per alcune tesi di laurea discusse all'Università degli Studi di Perugia.
Un corteo che si muoverà nelle stradine del centro antico stabiese "seguendo" la frasca a suon di tammurriate e canti popolari.
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