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giovedì 29 gennaio 2015

Via Raffaele Bosco, ogni buco non è pertuso... ma peggio, un cratere

Vico Equense - Fioccano ricorsi e incidenti per il dissesto diffuso e la scarsa sicurezza della pavimentazione stradale, in molti tratti priva di parapetti e guard- rail. Le condizioni di via Raffaele Bosco, è la radiografia di una cittadinanza esposta al pericolo, i cui disagevoli spostamenti compromettono il normale svolgimento delle attività quotidiane. L’amministrazione è già da qualche tempo alle prese con le polemiche dell’opposizione e l’infuriare delle proteste dei cittadini sui social network. “Ogni buco non è pertuso, – scrive Giacomo Caso, dell'Associazione "Portatori Sani di Cambiamento" che ha creato una pagina su Facebook “Ogni buco non è pertuso” - ma peggio, un cratere. Non è proverbio popolare, ma è il pensiero di chi in macchina, in moto e anche a piedi percorre la via Raffaele Bosco in tutta la sua interezza e anche le numerose strade secondarie. L' obiettivo di questa pagina è quella di raccogliere fotograficamente tramite foto e video tutte le imperfezioni stradali che abbiamo nel nostro comune.” Alcuni tratti di via Raffaele Bosco versano in condizioni choc dovute al deterioramento delle condizioni dell’asfalto e dei parapetti. Tra i maggiori colpevoli il mal tempo. Le forti piogge nel corso degli ultimi mesi hanno provocato il crollo dei muretti di contenimento. Al loro posto sono spuntate delle reti provvisorie di protezione fissate al suolo con dei paletti di ferro. Una querelle che tiene banco tra maggioranza ed opposizione. La polizia municipale ha più volte segnalato agli organi competenti dell’ente locale di via Filangieri l’emergenza evidenziando la necessità di predisporre un apposito piano di intervento. Tra incidenti, smottamenti e dissesto idrogeologico la Raffaele Bosco è un autentico pericolo. "Da tempo - sottolineano Andrea Lauro, Claudia Scaramellino e Natale Maresca, consiglieri comunali di IN Movimento per Vico - in questo Comune si è rinunciato a praticare la normale manutenzione e quando si protesta, come accaduto per muretti sulla stessa strada, la risposta è sempre la medesima: aspettiamo i finanziamenti regionali o dobbiamo fare la metanizzazione. Intanto, i cittadini continuano a rischiare di farsi male."

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