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domenica 1 febbraio 2015

“Via i tecnici”, il tormentone continua...

Vico Equense - La maggioranza vuole il rimpasto della Giunta. Via i tecnici, dentro invece i “referenti” delle liste di centrodestra. Le tensioni ci sono da qualche tempo, e ogni tanto emergono, come durante l’ultimo consiglio comunale. La maggioranza, su pressioni dell’opposizione, ha bocciato la delibera dell’amministrazione comunale circa la necessità di concedere ai privati il servizio di riscossione dei tributi. Un siluro che Gennaro Cinque non ha gradito per niente, tanto che si è allontanato dall’aula consiliare, scuro in volto e sbottando. Se non è crisi interna, ci siamo vicini: il Sindaco, dal canto suo, ha sempre detto che non avrebbe mai cambiato la sua squadra. Niente rimpasto. La maggioranza consiliare è stata spesso protagonista di turbolenze interne e “guerre” che hanno rischiato di minare la stabilità dell’amministrazione municipale. Il Sindaco, tuttavia, si era impegnato a cambiare la Giunta, composta di tecnici, in una politica, dopo due anni e mezzo di mandato… “Il Comune è amministrato da una Giunta di non eletti. I consiglieri comunali, al contrario, eletti dai cittadini, non hanno nessuna voce in capitolo”, vanno ripetendo esponenti di centrodestra. È il peccato originale di questa maggioranza: la ferita che si è aperta, quando, dopo la netta vittoria al primo turno si è aperta la bagarre per la creazione della giunta. Tra chi, proponeva assessori-politici, scelti in base al peso elettorale e chi, come il sindaco, proponeva una giunta tecnica. Si sa chi ha avuto ragione. Intanto, il clima politico si surriscalda, anche perché la possibile candidatura di Gennaro Cinque alle prossime elezioni regionali con Forza Italia, caldeggiata dall’assessore regionale Fulvio Martrusciello, amplifica le tensioni tra i partiti di centrodestra. La legge regionale prevede dimissioni dei sindaci trenta giorni prima del voto. Poiché il voto è previsto per il 17 o 24 maggio, Gennaro Cinque dovrebbe dimettersi a metà o fine aprile. In questo caso si andrebbe incontro a un anno di commissariamento straordinario, perché la tornata elettorale è prevista tra aprile e giugno di ogni anno. Nell’ipotesi in cui, invece, decidesse di dimettersi a febbraio, il Comune andrebbe al voto a maggio. Il sindaco, comunque, sull’argomento glissa, e non interviene neanche nella bagarre interna alla sua maggioranza, preferisce concentrasi sull’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. “Renzi è l’allievo che ha superato il maestro, Berlusconi…”

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