Vincenzo De Luca |
Fonte: Umberto de Gregorio da Il Corriere del Mezzogiorno
Caro direttore, nel suo articolo sostiene che se Vincenzo de Luca verrà eletto governatore della Campania, non potrà poi governare a causa della sospensione che lo colpirebbe per effetto della legge Severino. Vorrei spiegare perché a nostro avviso non è così. Esiste un problema e tre strade per superarlo. Innanzitutto vi è la via amministrativa. Chi viene sospeso, ci dice la stona degli ultimi mesi, è prontamente reintegrato, sia se viene chiamata a pronunciarsi la giustizia amministrativa (vedi Consiglio di Stato che conferma Tar Campania su vicenda de Magistris), sia se viene chiamata a pronunciarsi la giustizia ordinaria (vedi Corte d'Appello di Bari che ha reintegrato di recente un consigliere regionale). Ha quindi senso una sospensione sapendo che la sospensione verrà immediatamente sospesa? La seconda via è quella legislativa. La legge Severino (come hanno sostenuto, in diverse occasioni, il giudice Cantone e lo stesso premier Renzi) va modificata nella parte in cui prevede la sospensione (chissà perché solo per i sindaci e non per i parlamentari) non esclusivamente per reati gravi come camorra o truffa, ma anche per reati residuali e non patrimoniali come la categoria dell'abuso di ufficio: categoria nella quale praticamente oggi ricade qualunque amministratore voglia «decidere» e «fare» e non sopravvivere come un vegetale.
Disegni di legge in questo senso sono agli atti parlamentari ed una forte iniziativa politica è portata avanti dall'Anci nazionale. De Luca è stato giudicato colpevole di aver utilizzato la espressione «project manager» invece di «coordinatore». Si può bloccare la carriera politica amministrativa ventennale di un uomo rispettabile per una cosa del genere? La terza strada è quella giudiziaria. È noto che a breve la Corte Costituzionale sarà chiamata a pronunciarsi su numerosi vizi sollevati dai giudici remittenti. Arriverà prima la Corte Costituzionale o prima il parlamento a correggere la legge Severino? Per un cancelliere di tribunale può essere indifferente. Per chi fa politica no. Ha il dovere di prendere posizione e di dire da che parte sta. La sospensione, in ogni caso, per tutti questi motivi, non vi sarà nemmeno per una sola ora.
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