Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Vico Equense, stando ai numeri, è la capitale del "mattone selvaggio" della Terra delle Sirene. Non ci sono a confermarlo soltanto le 70 demolizioni da mettere a segno a stretto giro (prevalentemente in collina) o i 40 ricorsi da discutere al Tribunale amministrativo regionale della Campania su ordini di abbattimento e ripristino dello stato dei luoghi in attesa di una sentenza. Spuntano pure gli incassi dei Comune che fa incetta di soldi da permessi in sanatoria, condoni e autorizzazioni rilasciate nel tempo e che manco a dirlo permettono all'ente municipale di poter rastrellare un vero e proprio tesoretto. Un giro di risorse utile, da reinvestire immediatamente sul campo visti i tagli a raffica dei trasferimenti del governo. In tal senso, spunta la delibera chiave votata dalla giunta del sindaco Gennaro Cinque (unico assente nella seduta l'assessore con delega al bilancio Antonio Di Martino). Che va ad aumentare i diritti di segreteria in materia edilizia ed urbanistica per le pratiche da smaltire negli uffici municipali. Una decisione importante che l'amministrazione ha scelto di assumere per due motivi semplici. Primo: la tabella dei diritti di segreteria va integrata con l'inserimento di nuove categorie e voci proprio in materia di edilizia e urbanistica introdotte nel corso degli ultimi mesi dalle leggi nazionali e di quelle previste dalle normative regionali con l'integrazione di ulteriori servizi. L'elenco vigente a Vico Equense, infatti, fu "licenziato" dal Comune nel lontano 2001. Secondo: la tabella va aggiornata - a detta della giunta Cinque - perché gli importi per le pratiche vanno adeguati «conformemente al grado di complessità dell'azione amministrativa da esercitare».
In tal senso, l'amministrazione ha revocato la delibera di consiglio comunale che, nel 1992, iniziò a fissare i costi minimi per condoni e autorizzazioni. Non solo: oggi la giunta di Vico Equense ha chiarito che evidentemente, per i fascicoli tuttora all'esame degli uffici dell'ente, si pagherà quanto fissato dal vecchio listino. Per i permessi a costruire in sanatoria o per le denunce di inizio attività in sanatoria per le opere non valutabili in termini di volume il minimo prezzo da pagare è fissato in 350 euro. Per i volumi inferiori a 500 metri cubi si pagherà, in segreteria, 600 euro. Si passa invece a 1000 euro per 1e strutture superiori a 500 metri cubi. lì condono edilizio in sanatoria (legge 47/1985, legge 724 del 1994 e legge 326 del 2003), a Vico Equense, si pagherà in base all'importo del titolo abilitativo richiesto. Le autorizzazioni per il ripristino dello stato dei luoghi - nella nuova tabella - prevede la liquidazione a favore dell'amministrazione Cinque di 150 euro. I pareri paesaggistici invece costano 100 euro, sempre per quel che concerne i diritti di segreteria. Più costose invece le pratiche per le ristrutturazioni "pesanti": si va da 300 euro (per strutture inferiori a 500 metri cubi) a un massimo di 400 euro (per immobili superiori a 1500 metri cubi di volume).
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