Fonte: Ciriaco M. Viggiano da Il Mattino
Meta - Chi c'è dietro il rapimento della bambina romena di quattro anni ospite della casa famiglia Miriam? Chi ha ordinato di sottrarla all'educatrice con cui passeggiava mano nella mano? Quale legame sussiste tra l'episodio e i tormentati trascorsi familiari della piccola? Ecco gli interrogativi ai quali dovranno rispondere i carabinieri che, ieri mattina, hanno arrestato una coppia di 38enni rom e una 45enne casertana con l'accusa di sequestro di minore e di resistenza a pubblico ufficiale. Erano le 11 quando un'operatrice della casa famiglia Miriam ha preso per mano la piccola Claudia (nome di fantasia) per la consueta passeggiata lungo le strade del paese. All'improvviso, all'incrocio tra via Cristoforo Colombo e via Flavio Gioia, la donna è stata sorpresa alle spalle da due persone che le hanno fatto credere di essere armate di pistola. «Lascia immediatamente la bambina o ti spariamo», le hanno intimato. Dopodiché i malviventi hanno trascinato la piccola a bordo di una Polo, al volante della quale li attendeva il terzo componente della banda, per poi ripartire a tutta velocità in direzione di Napoli. L'operatrice ha immediatamente allertato i carabinieri e suor Paola Grasso, religiosa appartenente alla congregazione delle Francescane dei Sacri Cuori e responsabile della casa famiglia Miriam.
I militari hanno immediatamente dato il via alla caccia ai mal viventi. Coordinate dalle centrali operative di Sorrento e di Castellammare, le volanti e due motociclette dell'Arma si sono lanciate all'inseguimento dei rapitori. La statale 145 Sorrentina è stata chiusa, mentre un elicottero si alzava in volo per perlustrare la zona tra Meta e Castellammare. L'imponente dispiegamento di forze e i numerosi posti di blocco, però, non hanno scoraggiato i sequestratori: a bordo della Polo hanno sorpassato le auto incolonnate a tutta velocità, speronando più una vettura. All'altezza di Seiano i carabinieri li hanno raggiunti, senza però riuscire a fermarli. La manovra decisiva è avvenuta a Castellammare, nei pressi della galleria di Privati: i carabinieri dell'aliquota radiomobile della compagnia stabiese si sono mossi in direzione della Polo, scansandola abilmente all'ultimo secondo. I rapitori sono stati così costretti a rallentare. A quel punto una volante dei carabinieri di Sorrento li ha affiancati intimando loro di fermarsi. Nella fase finale dell'inseguimento, i fuggitivi hanno speronato anche un minivan sul quale viaggiava una coppia di genitori con le tre figlie: tutti miracolosamente illesi, per quanto spaventati. Alla fine i carabinieri hanno arrestato i tre sequestratori. Si tratta di una coppia di rom senza fissa dimora: un uomo e una donna, entrambi 38enni, che vagabondano tra Villa Literno e la Calabria. E che, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero i genitori naturali della bambina rapita. In manette anche una 45enne di San Marcellino, nel Casertano, moglie di un piccolo imprenditore e madre adottiva della piccola che alcuni mesi fa le è stata sottratta per essere affidata proprio alla casa-famiglia Miriam di Meta. Gli arrestati
sono stati condotti nella camera di sicurezza della caserma di Sorrento. I carabinieri hanno ascoltato anche l'operatrice che passeggiava con la bambina rapita tra via Cristoforo Colombo e via Flavio Gioia, a poche centinaia di metri dalla struttura d'accoglienza e dalla stazione della Circumvesuviana. La piccola è stata trasportata al pronto soccorso dell'ospedale «Santa Maria della Misericordia» di Sorrento per le visite di rito : i medici l'hanno trovata in buone condizioni, sebbene fortemente scossa per la vicenda di cui è stata suo malgrado protagonista. Sul caso la Procura della Repubblica di Torre Annunziata ha aperto un'indagine, affidata al pubblico ministero Barbara Aprea. Nelle prossime ore, magistrati e forze dell'ordine approfondiranno la dinamica del rapimento e chiariranno i legami tra il sequestro e i trascorsi familiari della piccola Claudia: la verità è tutta li.
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