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sabato 18 aprile 2015

Commissari a Ercolano e Giugliano

Carpentieri verso le dimissioni

Fonte: Simona Brandolini da Il Corriere del Mezzogiorno 

Napoli - E alla fine due commissariamenti arrivano. Quello di Ercolano e Giugliano. Contestualmente potrebbero piovere anche le dimissioni del segretario provinciale Venanzio Carpentieri. D'altronde, il provvedimento della segreteria provinciale con il quale si chiedeva al partito di Ercolano di indire le primarie, era stato un vero smacco. Uno schiaffo al partito nazionale che aveva dato tutt'altra indicazione (Luca Lotti aveva lanciato la candidatura del renziano Ciro Buonajuto). Senza contare il danno d'immagine: la camorra nel Pd, le indagini della magistratura su mezza giunta comunale. Troppo per il premier-segretario che oggi sarà aPompei, tra le macerie democratiche. Ieri la decisione, dopo una giornata di trattative e «minacce» e di telefonate al vetriolo sull'asse Roma-Napoli, tra la segreteria regionale Assunta Tartaglione e il provinciale Venanzio Carpentieri. Commissari sia a Ercolano, sia a Giugliano. Una scomunica per Carpentieri che, infatti, a qualche amico ha confidato: «Non mi ritrovo più in questo partito. Lascio la segreteria». Una segreteria con le ore contate m ogni caso, da quel che si vocifera. Troppi errori, troppi pasticci per Roma. Già la campagna elettorale per le regionali è complicata, figuriamoci con il caos nei Comuni. Ma quando si tratta di Napoli nulla va liscio come l'olio. Carpentieri fino alla fine ha resistito. Poi ha dovuto cedere. Il paradosso è che mentre c'è il commissariamento, a Ercolano il circolo locale ha indetto comunque le primarie per il 26. Insomma, il caos. Addirittura tré sfidanti: Antonio Liberti, segretario cittadino del partito, il renziano Ciro Buonajuto, e il consigliere comunale Gennaro Sulipano.
 
Surreale, davvero, perché nel frattempo, il Pd nazionale ha dato tutt'altra indicazione. E questa volta Carpentieri ha dovuto arrendersi. Come dovranno cedere i sindaci che si sono fatti decadere. Su questo il vicesegretario Lorenzo Guerini è irremovibile. Insomma stavolta il partito nazionale ha messo le mani sulla Campania, per non perdere la faccia. Per l'intera giornata di ieri si sono rincorse le voci di un possibile annullamento della visita di Matteo Renzi a Pompei. Il drammatico caso Whirlpool e in più il Pd allo sbando avrebbero consigliato un rinvio. Invece una nota in serata conferma l'iniziativa Expo 2015 a Pompei. Dove ci sarà anche l'incontro (con foto di rito) con il candidato Vincenzo De Luca. «Che tristezza. L'assenza di politica, di un'idea, di un progetto lascia spazio alle degenerazioni, al decadimento del livello culturale, alla pretesa che si può fare quello che si vuole. In tale modo le stesse regole , che dovrebbero essere uguali e valere per tutti, diventano variabili e mutevoli. Attenzione», avverte Antonio Bassolino su Fb. «Si sta superando il livello di guardia e questo, in delicate aree territoriali, è molto pericoloso e da evitare nel modo più assoluto e con tutte le forze. Mi auguro che si raccolga l'allarme che sale da diversi ambienti civili e intellettuali e si intervenga con determinazione per risanare e rinnovare situazioni incompatibili con il profilo politico e morale del partito democratico. Una doverosa assunzione di responsabilità da parte di tutti, capace di superare e guardare oltre ogni logica e interesse di corrente e di gruppi, è urgente e necessaria. Più che la debole e divisa minoranza interna, spesso è il renzismo territoriale il principale avversario di Renzi e del suo sforzo di cambiare il paese».

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