Nicola Cuomo |
Fonte: Francesco Ferrigno e Francesco Fusco da Il Mattino
Castellammare di Stabia - Dietrofront sulle dimissioni per il sindaco Nicola Cuomo, che aveva lasciato la carica di primo cittadino lo scorso 14 aprile, dopo la crisi interna al Pd e al fallimento delle Terme. Due i motivi del ripensamento. Uno politico, «pensavo che con la mia uscita si potesse difendere la dita, invece gli attacchi sono aumentati». L'altro "sentimentale": «Me l'ha chiesto la città in modo massiccio, tante associazioni ma soprattutto la gente, i cittadini. Persino l'insegnante delle mie figlie mi ha mandato una lettera, chiedendomi di non andare via». Ma la situazione resta però critica. Le distanze con il gruppo dei dissidenti democrat restano infatti incolmabili, i consiglieri del Pd Francesco Iovino, Rodolfo Ostrifate, Rosanna Esposito e Francesco Russo potrebbero anche preparare una mozione di sfiducia. «Non ho più fiducia nel gruppo di Iovino e Corrado - ha detto con riferimento all'ex capogruppo del Pd e all'ex assessore all'Ambiente - con loro è impossibile ricostruire un rapporto: prima hanno condiviso il mio percorso e poi hanno vomitato accuse inconsistenti ma veleno se. n centrosinistra che uscì vittorioso dalle urne nel 2013 non c'è più e oggi, in vista del prossimo consiglio sul Bilancio, non posso che fare appello ai consiglieri di buona volontà che non vogliono lasciare Castellammare nelle mani di un commissario». Cuomo ad oggi può contare soltanto su 11 consiglieri. Un numero insufficiente per portare avanti l'esperienza amministrativa.
«Nei prossimi giorni dovrò per forza allargare la maggioranza al centro e alle civiche - ha continuato il primo cittadino - visto che anche Sei ha scelto di restare sull'Aventino. Il 14 aprile fui costretto a dimettermi, quasi come il giudice Falcone obbligato a lasciare Palermo per i veleni interni alla Procura». Il sindaco si commuove, nell'aula consiliare Falcone e Borsellino, mentre ricorda i risultati ottenuti m questi due anni di governo. E annuncia poi lo sciopero della fame, «fino a quando Governo e Regione non si prenderanno cura della questione Terme, perché il nostro obiettivo primario è dare un futuro ai lavoratori». Restando alla vertenza Terme, ieri mattina si sono vissuti attimi di tensione a Palazzo Farnese. Un gruppo di lavoratori della partecipata fallita Terme di Stabia è infatti entrato in Municipio e ha occupato per oltre tre ore i locali della Presidenza del consiglio comunale. «Diciamo basta all'immobilismo dell'amministrazione comunale - hanno fatto sapere i termali - all'incapacità di dare risposte ai lavoratori, e ai ritardi nel rilanciare il termalismo in città». Da ricordare che la municipalizzata Terme di Stabia è fallita nelle scorse settimane e da allora sono in corso trattative tra Comune di Castellammare, Regione Campania, curatela fallimentare e sindacati per dare garanzie ai dipendenti dell'azienda e per programmare il rilancio del settore. In serata la replica al sindaco da parte dell'assessore regionale al Lavoro, Severino Nappi. «Forse Cuomo sciopera per migliorare il suo stato di salute - afferma - II primo cittadino dovrebbe sapere che una soluzione tecnica è stata già trovata dalla Regione, mettendo una pezza alla superficiale gestione del fitto del ramo d'azienda. La materiale erogazione dipende invece dall'autorizzazione che il ministero del Lavoro, retto da un compagno di partito del sindaco, tarda a effettuare da tempo nonostante i nostri solleciti. La Regione Campania - conclude - è già pronta per erogare gli ammortizzatori 2015 ma non possiamo farlo perché altre Regioni sono in clamoroso ritardo con quelli del 2014».
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