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Flora Beneduce |
Vico Equense - “Oggi, il progresso tecnico e scientifico ha permesso garantito maggiore efficienza ed efficacia nella cura dei malati, ma ha spesso trascurato le altre dimensioni del malato: quella psicologia e quella relazionale. Chi entra in ospedale, spesso lamenta il disagio della separazione dall’ambiente domestico, la spersonalizzazione dei rapporti e l’isolamento. Condizioni, queste che divengono ancora più insostenibili se affiancate al dolore fisico. La nuova frontiera della medicina è l’umanizzazione delle cure. La via è stata già tracciata oltre 60 anni fa da don Carlo Gnocchi, il quale sosteneva che condividere la sofferenza è il primo passo terapeutico”.
È questo uno stralcio dell’intervento di
Flora Beneduce, primario degli ospedali riuniti della Penisola sorrentina e componente della commissione consiliare permanete della regione Campania che si occupa di Sanità e Sicurezza sociale, pronunciato in occasione del forum organizzato dal dottor Tullio Tartaglia del Rotary Club International di Sorrento. Il convegno, che si terrà giovedì 7 maggio alle 15,30 nella Sala Normanna del Royal Continental Hotel in via Partenope a Napoli, ha come tema l’umanizzazione delle cure mediche. Interverranno le massime autorità rotariane del Distretto, il Governatore Giancarlo Spezie, il PDG Guido Parlato responsabile Rotary Foundation, il Seg. Costantino Astarita, i prossimi Gov. ing. Botta e Prof. De Donato il Presidente del Rotary Club Sorrento dr. Baldo Liguoro.
“Il malato è un unicum, non si può pensare di curarlo occupandosi solo dei suoi bisogni organici . continua l’onorevole Flora Beneduce -. È necessario tener conto della dimensione psicologica e relazionale. È di poche settimane fa il decreto regionale sulla rete regionale di terapia del dolore, che ha l’obiettivo di tutelare la dignità del malato. Ma bisogna fare di più”.
Ecco, dunque, le proposte del consigliere regionale Beneduce: la dotazione di psicologi in ogni staff medico e il sostegno ai caregiver, figure che volontariamente prestano cura e assistenza alle persone malate del proprio nucleo familiare.
“Questi sono alcuni degli impegni istituzionali che intendo assumere – conclude la Beneduce, vice presidente della commissione Affari Istituzionali -. Una società che non si occupi del malato, della sua dignità e del suo valore, non può dirsi realmente sana. L’attenzione alle fasce deboli è una mia priorità”.
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