Alessandra Mussolini |
Fonte: Francesco Fusco da Il Mattino
Castellammare di Stabia - La vertenza Terme al centro delle elezioni regionali. Dopo gli incontri avuti dai lavoratori con Vincenzo De Luca (candidato governatore del centrosinistra) e l'assessore Severino Nappi (centrodestra), ieri mattina è arrivato l'insolito affondo di Alessandra Mussolini al sindaco del Pd Nicola Cuomo. A margine di una visita alle antiche tenne di piazza Amendola infatti, la capolista di FI in provincia di Napoli si è recata nell'aula consiliare «Falcone - Borsellino» (proprio nel giorno dell'anniversario della strage di Capaci) lasciando un pezzo di lavabo, prelevato poco prima dalla struttura termale, sul tavolo del primo cittadino. «Datemi il servizio igienico per il sindaco - ha detto la Mussolini rivolgendosi ad alcuni lavoratori - con la speranza che possa quanto prima attivarsi per risolvere una questione di primaria importanza per la città». La Mussolini si è inoltre lamentata dell'assenza dei rappresentanti degli amministratori a Palazzo Farnese. «Non è possibile - ha continuato - che il sabato il Comune sia vuoto. È tutto abbandonato, proprio come le Terme». Non si è fatta attendere la replica del sindaco Pd Nicola Cuomo.
«Si tratta di un gesto di cattivo gusto - afferma - e di disprezzo nei confronti della città di Castellammare. La Mussolini, forse per prendere due voti e dimostrando una grande debolezza politica, ha profanato la casa di tutti i cittadini. Io penso che lo stile debba sempre prevalere, anche nelle critiche. Invece con quest'azione la capolista di Forza Italia alle regionali ha dimostrato di essere alla frutta». Intanto prosegue la vertenza. Ieri mattina la giunta comunale stabiese ha deliberato «di legare i complessi patrimoniali termali» ai lavoratori. Ciò avverrà attraverso «una precisa clausola di salvaguardia da inserire nei futuri bandi di privatizzazione». In pratica, anche sulla base degli esiti del vertice di giovedì a Palazzo Chigi a Roma, chiunque vorrà gestire le Terme dovrà, secondo le esigenze del proprio piano industriale, «attingere al bacino dei lavoratori già impegnati alla data del fallimento delle «Tenne Stabia SpA» per recuperare tutti i lavoratori». La delibera di giunta è stata inviata alla Presidenza del consiglio comunale, affinchè venga inserita all'ordine del giorno della prossima seduta. «Ora dobbiamo lavorare tutti insieme - ha dichiarato Cuomo - per predisporre il bando per la privatizzazione delle tenne e far ripartire al più presto l'attività termale». Sul provvedimento, però, sono giunte già le prime critiche. «È una lodevole iniziativa, quasi caritatevole - ha detto Salvatore Suarato della Fisascat-Cisl - ma ora ci piacerebbe conoscere le modalità con cui sarà applicata la delibera. Saremmo lieti di poter conoscere e visionare il provvedimento che il sindaco ha redatto nella totale solitudine». È una corsa contro il tempo per dare risposte ai lavoratori su cui si è abbattuto il crac della partecipata Terme di Stabia SpA e su cui si starebbero per abbattere i licenziamenti: da diversi giorni, inoltre, un gruppo di termali sta occupando lo stabilimento delle Antiche Terme. Martedì prossimo si tornerà invece in Regione dove si terrà un incontro con il Comune, l'agenzia Invitalia e il subcommissario alla Sanità. Nelle ultime ore l'assessore regionale al Lavoro Severino Nappi ha cercato di tracciare una strada senza risparmiare critiche all'amministrazione comunale stabiese. «Cercheremo un percorso per far sì che il maggior numero possibile dei lavoratori venga ricollocato - ha affermato Nappi - quando inizierà il processo di privatizzazione. Il destino di tanti dipendenti e delle loro famiglie viene prima di tutto. La Campania non può permettersi di pagare un prezzo così alto, causato da anni di gestione superficiale da parte del Comune stabiese».
Nessun commento:
Posta un commento
La qualità e l’efficacia del blog dipendono quasi interamente dai vostri contributi. Si raccomanda, perciò, attinenza al tema, essenzialità e rispetto delle elementari regole di confronto. I messaggi diffamatori, scritti con linguaggio offensivo della dignità della persona, razzisti o lesivi della privacy, pertanto, non saranno pubblicati.