Vincenzo De Luca |
Fonte: Simona Brandolini da Il Corriere del Mezzogiorno
Destini sempre più incrociati quelli di Vincenzo De Luca e Luigi de Magistris. Oggi l'ex sindaco di Salemo sarà proclamato presidente della Regione dalla Corte d'appello di Napoli. Da oggi partirà quindi anche il count down per l'applicazione della Severino. Ma cosa farà l'esecutivo Renzi per far governare De Luca dipende molto da cosa deciderà il giudice ordinario domani: se cioè de Magistris verrà sospeso oppure no. L'avvocatura dello Stato è sempre al lavoro. E la questione è tutt'altro che risolta. Se il giudice dovesse decidere di reintegrare de Magistris, pare che Renzi sia intenzionato a firmare subito la sospensione di De Luca e attendere i tempi, evidentemente brevi, del ricorso. Ci sarebbe un precedente importante favorevole. E se invece il tribunale dovesse decidere di sospendere de Magistris? Le cose si complicherebbero e non poco. Il governo sarebbe pronto ad un decreto? Renzi ha sempre detto diño. Ma, dopo mesi di interpretazioni più o meno fantasiose della norma, a breve tutto sarà più chiaro. Nel frattempo appare sempre più certa la nomina a vice di Raimondo Pasquino (o in seconda battuta di Fulvio Bonavitacola) e soprattutto la scelta di una giunta di una decina massimo di tecnici (per evitare di continuare ad avere soprattutto il Pd alle calcagna).
Sono molti i «sondati»: da Umberto De Gregorio a Bruno Discepolo, a Domenico De Masi, all'economista Mario Mustilli, al presidente dell'Asi di Salerno Gianluigi Cassandra, ad Agostino Nuzzolo. Il nodo vero restano le donne. Ma nel mondo alla rovescia campano accade anche altro. Che per esempio i parlamentari di Forza Italia si riuniscano a Roma per gridare a Renzi di «sospendere subito De Luca, applicando rigorosamente la Severino, senza indugi. Per non avallare la sensazione di un trattamento ad personam e l'idea che la legge venga applicata in modo diverso a secondo dei partiti d'appartenenza». Non solo. Il centrodestra ingaggia anche l'avvocato molisano Salvatore Di Pardo per diffidare Vincenzo De Luca. Non ci sarebbe nulla di strano se, però. Di Pardo non fosse noto per essere stato il legale che ha chiesto e ottenuto l'applicazione della Severino nei riguardi di Silvio Berlusconi e che tré anni fa ha curato il ricorso che portò all'annullamento delle elezioni regionali in Molise. Ma tant'è la diffida è stata inviata ieri dall'avvocato Di Pardo per «l'immediato accerta mento della sospensione di Vincenzo De Luca e per l'immediata nomina di un commissario ad acta che provveda ad indire nuove elezioni in Campania». L'atto inoltre diffida De Luca «dal non compiere alcun atto inerente l'ufficio di presidente della Regione». E ancora: «L'omessa adozione di tale provvedimento di carattere obbligatorio e vincolato, seppur potrebbe addirittura determinare la configurazione di un reato - prosegue l'istanza -, non incide comunque sulla sospensione dalla carica di De Luca, la quale opera di diritto e deriva direttamente dalla sentenza di condanna emessa dal tribunale di Salerno». In calce le firme di Marcello Taglialatela (Fratelli d'Italia), Mario Vergognini (Caldoro Presidente), Crescenzio Rivellini (Popolari per l'Italia), Tommaso Ferrigno (Terra dei fuochi), Domenico Desiano (Forza Italia) e dagli avvocati Salvatore Di Pardo, Andrea Latessa e Nicola Scapillatì. Non più tardi una settimana fa il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha però rassicurato che «ai fini dell'avvio del procedimento finalizzato alla sospensione occorre attendere la proclamazione degli eletti. La sospensione può essere applicata solo nei confronti di chi è già in carica». Ma anche e soprattutto che «il consiglio regionale non sarà sciolto. L'eventuale sospensione del neo eletto presidente non inficia l'assemblea».
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