Raffaele Lauro |
Ha trasferito, successivamente, dal 2008 al 2013, questo rigoroso impegno, a favore della legalità, dalle istituzioni di governo alle aule parlamentari, in particolare nella commissione antimafia, con una battaglia, senza quartiere, contro il gioco d’azzardo dilagante, al fine di ottenere la regolamentazione ferrea del settore, la tutela dei minori, la cura dei malati da gioco patologico, la trasparenza proprietaria delle società concessionarie e l’applicazione delle norme antimafia ai titolari delle sale da gioco, di frequente complici prestanome della criminalità organizzata. Capo della segreteria dei ministri delle Poste e delle Telecomunicazioni, delle Finanze e dell’Interno, fu nominato, dal governo, nel 1990, consigliere della Corte dei conti e, poi, prefetto di prima classe. Ha ricoperto una serie di prestigiosi incarichi: capo di gabinetto del ministero dell’Interno, direttore generale, ispettore generale, consigliere della presidenza del consiglio dei ministri, capo di gabinetto del ministero delle Attività Produttive e, infine, commissario straordinario del governo per la lotta al racket e all’usura. Ha ottenuto innumerevoli riconoscimenti ed onorificenze, nazionali e internazionali, in particolare, il Premio Empedocle di Agrigento 2004, dedicato alla memoria di Paolo Borsellino. Nato a Sorrento, nel 1944, studente-lavoratore, plurilaureato (scienze politiche, giurisprudenza, economia e commercio, giornalismo e regia), sempre con il massimo dei voti e la lode, Lauro ha insegnato, da ordinario, filosofia nei licei e, poi, è stato docente di diritto delle comunicazioni di massa, alla Luiss di Roma. Pubblicista, saggista, regista e scrittore, ha vinto, nel 1987, il Premio Chianciano di Narrativa Opera Prima, il primo di dodici romanzi di successo, compreso l’ultimo, un romanzo biografico (2015), dedicato ad un grande amico di Manfredonia, Lucio Dalla: “Caruso The Song - Lucio Dalla e Sorrento”.
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