Punta Gradelle |
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Sorrento - Allora non era colpa del terreno. Non erano solo fanghiglia e detriti venuti giù come una valanga dai rivi di campagna ingrossati dalla pioggia "sfogano" in mare, alle spalle dei lidi vip. Quella chiazza marrone, spuntata di colpo a Sorrento martedì mattina tra Marina Grande e il porto, nascondeva qualcosa in più del semplice terriccio trascinato via dagli alvei. C'erano batteri. Tanti, troppi. Un esercito di "escherichia coli" ed enterococchi intestinali che ha fatto schizzare alle stelle i rilievi dell'Arpac (rispettivamente in media livelli 4 e 10 volte superiori al massimo consentito) magari contaminati dagli scarichi abusivi aperti di colpo quando piove da chi, aggirando la legge e attentando all'ambiente, sversa di tutto nelle condotte. Qui succede che i filtri e le griglie vanno puntualmente in tilt e, in mare, arriva di tutto. Un mix micidiale di acque bianche e nere dalle fogne che comporta un tasso di batteri che supera le soglie massime consentite dalia normativa ambientale, almeno quattro volte rispetto ai parametri di balneabilità. I verdetti dell'Arpac sono impietosi, rilevano percentuali inquietanti e oggi spetterà ai sindaci muoversi e disporre lo stop ai tuffi. Un'emergenza mare che riguarda innanzitutto Marina Grande a Sorrento e il golfo del Pecoriello nella vicina Sant'Agnello.
Due casi scottanti a cui si aggiungono nuovamente la conca del Purgatorio a Meta e, a sorpresa, anche Puolo, angolo mozzafiato della Massa Lubrense capitale della Bandiera blu. Qui , supportati dai rapporti dell'Arpac (agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania), nelle prossime ore scatteranno nuovamente i divieti di balneazione. Manco a dirlo, la Capitaneria di Porto ha avviato accertamenti d'urgenza. Un'inchiesta seguita con interesse anche dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata a cui, da anni, arrivano segnalazioni di bagnanti e, soprattutto, dettagliati dossier prodotti dagli ambientalisti, a cominciare dal Wwf della penisola sorrentina. Fari accesi in particolare sulle condotte e gli allacci, anche quelli situati nelle frazioni collinari. Intanto, continua la mobilitazione de "La grande onda". Il movimento nato spontaneamente sui social network Facebook - che può contare su quasi 7mila iscritti - prosegue nella raccolta firme perla petizione da trasmettere ai vertici della Regione Campania, a cominciare dal neo governatore Vincenzo De Luca e dai suo assessore all'ambiente Fulvio Bonavitacola. Gli attivisti, con il documento, invocano una svolta per tutelare e difendere la risorsa mare anche attraverso un'accelerata per la realizzazione dei maxi depuratore di Punta Gradelle. I lavori sono tuttora in corso, ma stando alle voci filtrate nel corso degli ultimi giorni - entro la fine dell'anno - si conta di poter chiudere definitivamente la querelle rendendo l’impianto operativo agli inizi del 2016. Un passo in avanti che eventualmente consentirà al Comune di Sorrento di provvedere al più presto alla dismissione del depuratore di Marina Grande (impianto gestito dalla Gori) su cui sono già stati stanziati circa 3 milioni di euro.
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