Giuseppe Tito |
Fonte: Josè Astarita da Metropolis
Meta - Un tour nelle fogne per capire cosa succede quando piove, perchè viene vomitata in mare improvvisamente una valanga di liquami, perché l'acqua diventa marrone. Giuseppe Tito ha messo via per un giorno la fascia tricolore per indossare la tuta di addetto Gori e, assieme ai tecnici della società e un esperto, ha indagato a fondo sulle tubature, sulla tenuta dell'impianto, sul famoso "overflow" che l'altro giorno nella vicina Sorrento ha mandato in tilt il rivo del Vallone dei Mulini causando l'immagine shock di un golfo preda di sversamenti inquietanti. Alla fine, la scoperta c'è stata: la condotta non riesce a tenere a bada l'eccessiva portata di fluido quando c'è un temporale. Ecco perché Gori ha fornito la propria disponibilità a predisporre le tubature: dalle attuali reti con calibro 600 sl passerà a una capacità di 1400. Si tratta di una svolta con cui la società che gestisce le risorse idriche conta di poter monitorare la massa fognaria e imporre un giro di vite sui "troppo pieno" che invadono il mare della penisola sorrentina. Tito non ha esitato a lanciare un duro monito a Regione Campania e "colleghi" eccellenti: «Qui bisogna fare in fretta e intervenire tempestivamente per scongiurare il rischio di un vero e proprio collasso che possa comportare conseguenze gravi anche sotto il profilo turistico per il nostro territorio - ha dichiarato il primo cittadino di Meta che, così come è stato stabilito, è il rappresentante della Terra delle Sirene nel tavolo aperto sulla tutela del mare con la Regione Campania -.
Da parte mia sono disposto più di prima a mettere in campo qualsiasi tipo di iniziativa attraverso la quale raggiungere l'obiettivo finale di un mare adeguato alle esigenze del nostro territorio, del brand della nostra terra». In tal senso, si attendono responsi precisi dal discorso avviato direttamente con il governatore Vincenzo De Luca e con l'assessore regionale all'ambiente Fulvio Bonavitacola. Il prossimo primo settembre - d'accordo anche con i vertici del movimento spontaneo "La grande Onda" che può contare quasi su 7mila iscritti - potrebbe esserci un incontro con Gori in cui fare il punto della situazione. A Meta, manco a dirlo, la tensione è alle stelle come a Sorrento anche perché tuttora vige nel golfo del Purgatorio il divieto di balneazione. Siamo quasi a un mese dallo stop ai tuffi ordinato dallo stesso Tito dopo i rilievi mossi dall'agenzia regionale per la protezione ambientale che ha scovato nei campioni di acqua prelevati a metà luglio valori di escherichia coli (batteri fecali) superiori a quanto previsto dalle soglie minime contenute nelle normative ambientali. «Il mare - chiosa Tito, accompagnato nel "fogna-tour" anche dal fotografo Luigi De Pasquale autore di un corposo dossier fotografico cruciale nella rivolta anti-inquinamento - è la risorsa fondamentale per il rilancio dell'offerta turistica del nostro prezioso territorio peninsulare».
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