Cosa fare da subito
di Raffaele Lauro
Sorrento - Sollecitato da decine di cittadini di Sorrento e della Penisola Sorrentina, avverto il dovere morale, prima che civile, di intervenire pubblicamente sul disastro ambientale, che si è consumato, in questi giorni, a Sorrento e in tutta la Penisola Sorrentina, inquinando il mare, mettendo in pericolo la salute dei residenti (e dei turisti) e deturpando l’immagine internazionale della nostra amata terra, sui media nazionali ed internazionali. Il disastro ambientale di Ferragosto 2015 sarà indimenticabile!
Un vero choc ed anche un sentimento di vergogna per chi, come me, va in giro per il territorio nazionale, e all’estero, a magnificare e propagandare, attraverso il capolavoro di Lucio Dalla, “Caruso”, le bellezze naturali di Sorrento e della Penisola Sorrentina!
Si tratta di un danno economico di illimitate proporzioni, che manda in fumo centinaia di migliaia di euro investiti (talvolta male!) in eventi (talvolta inutili, non per chi alimenta la propria greppia, anche elettorale!) e in comunicazione (talvolta inefficace), che dovrebbe mobilitare albergatori, ristoratori, commercianti, sindacati di categoria, associazioni culturali e ambientali, contro i maldestri tentativi di minimizzazione del gravissimo problema, contro le pietose scuse, rivolte ai turisti, atte a coprire le proprie responsabilità, passate e presenti, e, infine, contro le dichiarazioni trionfalistiche sui flussi turistici, in aumento, al limite del ridicolo e del provocatorio, secondate passivamente da un’informazione, irresponsabile e, di frequente, collusa.
Le infrastrutture sanitarie sono una premessa fondamentale dello sviluppo turistico, non una variabile discrezionale! Bisogna evitare che, alla lunga, Sorrento e la Penisola Sorrentina, che vantano un patrimonio storico di ospitalità e di sviluppo economico, non siano costrette a registrare (Dio non lo voglia!), proprio a causa del degrado ambientale, un’inversione di tendenza negativa, che metterebbe seriamente in crisi tutto l’ordine economico-sociale.
I Sindaci hanno tutti i poteri per agire e lo facciano, insieme, senza ulteriori indugi e senza distinzioni politiche o ruoli da “primedonne”:
1) chiedendo un tavolo immediato alla Regione Campania (al neo-Presidente e all’Assessore competente), con la loro partecipazione personale, la Gori, il WWF e chi di interesse, per individuare i finanziamenti necessari ad effettuare, alle condotte fognarie, i lavori necessari ad evitare il fenomeno del “troppo colmo”, dirottando anche investimenti precedentemente finalizzati per altre opere, non caratterizzate da emergenza assoluta, come quella attuale. Meno eventi inutili e più infrastrutture! Far eseguire i lavori, quest’inverno, con la somma urgenza, sotto il controllo dell’autorità nazionale anticorruzione;
2) postando, nei rispettivi bilanci comunali, tutte le risorse disponibili per affrontare questa emergenza sanitaria ed economica, in termini di ispezioni e controlli;
3) emanando, ad horas, nella qualità di autorità sanitaria, una ordinanza-precetto, che obblighi tutti i proprietari di edifici, per abitazioni civili o per attività produttive, presenti sul territorio comunale, a denunziare, al Sindaco, entro massimo un mese, la presenza di pozzi neri, con gli estremi della localizzazione, prevedendo, nella medesima ordinanza, pesanti sanzioni pecuniarie, non meno di euro cinquemila, per gli inadempienti e la conseguente denunzia all’Autorità Giudiziaria;
4) organizzando squadre comunali, con i poteri delegati del Sindaco, per ispezioni a tappeto sul territorio, a partire da località, ben individuate e individuabili, al fine di rintracciare gli scarichi abusivi esistenti, risalendo ai proprietari dei pozzi neri, e accertando, nell’immediato, il livello degli stessi e, nel caso risultassero svuotati, sanzionare pesantemente questi “banditi-criminali”, sul piano pecuniario, e denunziarli all’A.G., per disastro ambientale e per danni economici alla comunità, da richiedere, come risarcimento, in via giudiziale;
5) costruendo e aggiornando una radiografia comunale e intercomunale, da pubblicare sul sito del Comune/dei Comuni, con tutte le strutture edificate, per abitazioni civili e per attività produttive, con particolare riferimento a quelle a rischio, con presenza di pozzi neri, da ispezionare periodicamente e, certamente, dopo eventi temporaleschi o alluvionali. Di tutti gli edifici, tramite gli elenchi delle utenze acqua, luce e gas, nonché delle autorizzazioni abitative e sanitarie, si possono individuare subito quelli destinati a civili abitazioni e quelli destinati ad attività produttive a rischio. Costituire un gruppo di lavoro ad hoc, anche con volontari.
Negli anni settanta-ottanta, a Sorrento, da amministratore comunale (assessore alle finanze!), con l’aiuto dei giovani, assunti con la legge 285/1977, sull’occupazione giovanile, molti dei quali, ora, dirigenti e impiegati comunali, riuscimmo a definire il primo inventario demaniale delle proprietà immobiliari del comune, fino ad allora inesistente, facendo scoperte sorprendenti e... scandalose!
Sperare che il bel tempo, in pochi giorni, riporti, di nuovo, il silenzio omertoso, su questa intollerabile e gravissima emergenza, sanitaria ed economica, a Sorrento e in Penisola Sorrentina, rappresenterebbe soltanto una prova di cecità amministrativa e di disprezzo per i cittadini amministrati, pregiudizievole per il futuro!
Un altro drammatico Ferragosto, nel 2016, come questo del 2015, autorizzerebbe non solo l’Autorità Giudiziaria ad assumere provvedimenti, ma i cittadini e gli operatori economici ad organizzare una rivolta popolare contro i pubblici amministratori!
Vorrei vederla sta rivolta popolare! Le strutture ricettive ed i lidi pensano solo ad incassare, se a ferragosto non fosse piovuto nessuno si sarebbe accorto di nulla, sono anni che il mare e' malato. I sindaci hanno capito che per svegliarli dalla loro dormienza c'e' un solo modo che e' quello di mettere i divieti di balneazione ....e si toccano le loro tasche!!
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