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Massimo Trignano |
Vico Equense - L’ipotesi di istituire il Comune unico della penisola sorrentina rappresenta la nuova sfida politica ingaggiata dai Sindaci del comprensorio, che hanno deciso di lavorare assieme sul progetto. Dopo una fitta serie di consultazioni, infatti, durata circa un paio di mesi, hanno dato la loro disponibilità, su invito di
Francesco Saverio Ciampa, coordinatore IdV Penisola sorrentina, per discutere delle modalità per la costituzione del comune unico. L’incontro si terrà presso la sala consiliare del Comune di Sorrento, il
23 ottobre 2015 ore 18. Il Sindaco di Vico Equense
Benedetto Migliaccio, ha già dichiarato alla stampa di essere favorevole al progetto. “Le necessità – sottolinea Migliaccio - di ottimizzazione dei costi e delle funzioni amministrative consigliano senz’altro di seguire la strada del comune unico.” La Penisola Sorrentina, da Vico Equense a Massa Lubrense, conta oggi circa 80mila abitanti. La creazione di un comune unico comporterebbe di sicuro dei vantaggi economici. Unendo forze e capacità in un solo comune potremmo ambire a finanziamenti europei con cui far fronte ai problemi con un respiro più ampio. “Il Comune unico – spiega
Massimo Trignano, della cabina di regia del Sindaco Migliaccio - è sicuramente un progetto ambizioso che richiede tempi e procedure certamente non brevi. A prescindere dalla forma giuridica (Comune unico o Unione dei comuni), non c'è dubbio che tutte le problematiche (viabilità, trasporti, sanità, sicurezza, ecc.) devono essere affrontate per territori omogenei ed anche la gestione dei servizi (rifiuti, acqua, riscossione tributi, ecc.) se effettuata a livello comprensoriale potrebbe dare dei vantaggi in termini di riduzione dei costi e di miglioramento dei servizi. Per questo motivo, nel 2011 in Consiglio Comunale votai a favore della convenzione con il Comune di Meta per avere un unico Segretario comunale. Da allora Vico e Meta ci stanno provando a gestire insieme alcuni servizi e con l'elezione di Peppe Tito a Sindaco di Meta la collaborazione tra i comuni si è intensificata, basti pensare alla centrale unica di committenza in materia di appalti. Allora mi chiedo, se effettivamente c'è la volontà di giungere al Comune unico perchè non iniziare a gestire tutti i servizi a livello comprensoriale? Come? Esiste già un Ente sovracomunale che comprende i sei comuni della penisola da Vico a Massa, mi riferisco all'Arips. Allora perché non partire da un rilancio di quella Azienda e iniziare a gestire tutti i servizi a livello consortile? Sarebbe un primo passo concreto verso il Comune unico”, conclude Massimo Trignano.
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