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Massimo Luciani |
Vico Equense - Il Comune di Vico Equense si affida a Massimo Luciani, costituzionalista, avvocato e ordinario all'università La Sapienza di Roma, componente dell'alta Corte di giustizia sportiva in passato ha avuto anche il ruolo di difensore del comitato per il referendum sull'acqua, per proporre appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Campania che ha stabilito che il Comune e le cooperative edilizie devono risarcire l’avvocato napoletano Francesco Saverio Lauro, proprietario dei suoli di San Vito dove sono stati realizzati gli alloggi di edilizia residenziale. La sentenza s’inquadra in un braccio di ferro giudiziario lungo quasi 40 anni. Una battaglia a colpi di ricorsi e appelli che si trascina dal 1976, quando l’amministrazione comunale di Vico Equense dà l’ok a un piano di edilizia residenziale in località San Vito. Il proprietario del suolo impugna il piano di zona e gli atti espropriativi: mentre le cooperative edilizie Domus Aequana e Ulivo costruiscono le nuove case, il Tar (nel 1988) e il Consiglio di Stato (nel 1999) annullano tutti i provvedimenti adottati dal Comune di Vico. L’avvocato Lauro si rivolge prima al Tribunale e poi alla Corte d’Appello di Napoli che, l’11 marzo 2011, condanna l’amministrazione a risarcirgli danni per quattro milioni e 200mila euro. Secondo i giudici, il Comune ha commesso una «occupazione usurpativa» ai danni di Lauro. Questa tesi viene confermata dalla Corte di Cassazione il 9 ottobre 2013.
A quel punto il Consiglio comunale approva una delibera con cui si riconosce che le case realizzate irregolarmente rispondono a un fine sociale di particolare rilevanza e che, di conseguenza, devono essere conservate acquistando il suolo dal proprietario per la cifra di 620mila euro. Successivamente il Tar e il Consiglio di Stato confermano la legittimità di questa «acquisizione sanante». Nel frattempo, però, le sentenze della Corte d’Appello e del Consiglio di Stato diventano definitive. Il 18 maggio scorso, quindi, l’avvocato Lauro si rivolge al Tar con un obiettivo: ottenere una sentenza che obblighi l’amministrazione comunale a risarcirlo. E i giudici di Piazza Municipio gli danno ragione. Sulla vicenda è chiara la posizione del sindaco Benedetto Migliaccio: «In sede di merito il Tar aveva riconosciuto la legittimità del procedimento di acquisizione sanante seguito dal Comune. Ora, nel giudizio di ottemperanza, lo stesso Tar obbliga il nostro ente a risarcire il proprietario del suolo. Tutto questo è sconcertante».
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